Christian de sica, con una manciata infinita di aneddoti, allegri e tristi, divertenti e amari, ha montato la propria autobiografia in cento sketch. Dal neorealismo e i ladri di biciclette alla gloriosa serie dei film di natale, alle piccolissime beghe della rottura dei rapporti con massimo boldi, de sica racconta e tesse infinite trame e personaggi. Roberto rossellini, grande amico di papà, brillantissimo e bugiardo, che lo fa debuttare a sedici anni al cinema. L'entusiasmo, l'eleganza, l'umiltà, la follia, la dolcezza, il genio di un padre amatissimo. La bellezza e lo spirito della madre spagnola, maria mercader. Gli incontri con flaiano, visconti, fellini, pasolini, sordi, risi. E poi ancora la sua vita di figlio di papà, che a ventitré anni deve fare i conti con la morte di un padre che non gli lascia nulla, perché si è giocato tutte le sue fortune ai tavoli verdi dei casinò di ogni parte del mondo. In prima liceo de sica diventa compagno di scuola di carlo verdone. Le imitazioni e gli scherzi che i due fanno ai professori del collegio nazareno si trasformano nel loro percorso di formazione, un bizzarro actor's studio tutto romano. Amici per la pelle, diventano anche una famiglia quando de sica sposa silvia, la sorella di carlo. Tra lo scetticismo di molti, la voglia di fare il cantante, il fallimento a sanremo, nasce un attore, uno showman, un uomo, il de sica di oggi: uno tra i più amati attori italiani.