«massimo fini ha raccolto molti dei suoi saggi polemici sui problemi più scottanti del momento, e li ha titolati 'il conformista'. Fini viene da lontano. Non soltanto come maestria di scrittura, ma anche per ricchezza di esperienze. Ha le mani pulite. Non rispetta le regole. Non sta al gioco. Gliela faranno pagare calando su di lui una coltre di silenzio: da quando i roghi non esistono più, è la sorte che attende i conformisti che non si conformano. (indro montanelli)
'la virtù dell'egoismo' presenta l'etica randiana, basata sulla metafisica realistica dell'egoismo razionale: la vita dell'uomo come fine e valore in sé. Ne discende una concezione politica incardinata sui diritti umani intesi come diritti di proprietà, sul capitalismo come unica società razionale coerente con la libertà e la prosperità, sul governo limitato come garanzia di difesa esterna, ordine interno e risoluzione delle controversie.
La coppa del graal e la lingua degli uccelli, il loto e la rosa, lo zodiaco e il polo, la montagna e la caverna, la cupola e la ruota, l'albero del mondo e l'albero della vita, il ponte e i nodi, il cuore e il granello di senape, la tetraktys e la bevanda dell'immortalità, l'uovo del mondo e le porte solstiziali, la terra santa e la città divina - sono questi, e molti altri, i 'simboli della scienza sacra' di cui guénon ci svela e rivela i molteplici significati in questo libro insostituibile.
Il libro è una cavalcata attraverso il tempo, in cui la rievocazione dei grandi eventi storici e dei loro protagonisti si intreccia strettamente con le vicende minute di gente comune, gente che ha amato e sofferto, lottato, sperato di vivere prima o poi in un paese 'normale'. L'italia povera e agricola del primo novecento, il mattatoio della grande guerra, il fascismo, la guerra civile, gli anni del boom, quelli delle contestazioni e delle stragi di stato, il regno di craxi e il lento declino della dc, la caduta del muro e la disgregazione del pci, tangentopoli: l'itinerario tocca tutte queste tappe, con il tono amichevole di chi si siede a conversare, ricorda, riflette, si interroga e si arrabbia.
Il libro è una cavalcata attraverso il tempo, in cui la rievocazione dei grandi eventi storici e dei loro protagonisti si intreccia strettamente con le vicende minute di gente comune, gente che ha amato e sofferto, lottato, sperato di vivere prima o poi in un paese 'normale'. L'italia povera e agricola del primo novecento, il mattatoio della grande guerra, il fascismo, la guerra civile, gli anni del boom, quelli delle contestazioni e delle stragi di stato, il regno di craxi e il lento declino della dc, la caduta del muro e la disgregazione del pci, tangentopoli: l'itinerario tocca tutte queste tappe, con il tono amichevole di chi si siede a conversare, ricorda, riflette, si interroga e si arrabbia.
Il termine 'decrescita' suona come una scommessa o una provocazione, nonostante la generale consapevolezza dell'incompatibilità di una crescita infinita in un pianeta dalle risorse limitate. L'oggetto di questo libro è incentrato sulla necessità di un cambiamento radicale. La scelta volontaria di una società che decresce è una scommessa che vale la pena di essere tentata per evitare un contraccolpo brutale e drammatico. Bisogna ripensare la società inventando un'altra logica sociale. Ma qui si pone la questione più difficile: come costruire una società sostenibile, in particolare nel sud del mondo? Bisogna quindi esplicitare i diversi momenti per poter raggiungere questo obiettivo: cambiare valori e concetti, mutare le strutture, rilocalizzare l'economia e la vita, rivedere nel profondo i nostri modi di uso dei prodotti, rispondere alla sfida dei paesi del sud. Infine, bisogna garantire tramite misure appropriate la transizione dal nostro modello incentrato sulla crescita a una società della decrescita. Tutti temi questi che già a vario titolo compaiono nell'agenda politica di molti paesi europei, tra cui la francia e la germania, e che anche in italia cominciano a definirsi in un tutto organico. Questo libro ne è il manifesto teorico.
Cosa hanno in comune l'isola di creta, il tirannico imperatore caligola, michelangelo buonarroti, il re d'inghilterra enrico v e persino dante alighieri? Sono solo alcuni tra i protagonisti di questo saggio sulla nascita dei gesti osceni, che ognuno di noi ha mostrato - almeno una volta - nella vita.
Sono tre miliardi e mezzo. Sono più giovani di noi, lavorano più di noi, studiano più di noi. Hanno schiere di premi nobel. Guadagnano stipendi con uno zero in meno dei nostri. Hanno arsenali nucleari ed eserciti di poveri. È 'cindia': cina e india, il dragone e l'elefante. Cindia non indica solo l'aggregato delle due nazioni più popolose del pianeta: è il nuovo centro del mondo, dove si decide il futuro dell'umanità. Più di metà della popolazione mondiale è concentrata in quest'area, ed è la metà che cresce. Cresce sia demograficamente che economicamente. Oggi vi è però fra cina e india una differenza radicale che ne fa due modelli alternativi. L'india è la più vasta democrazia esistente al mondo, un esempio di pluralismo e di tolleranza unico per quelle dimensioni. La cina è il più imponente modello di stato autoritario, funzionale e modernizzatore. Federico rampini racconta questo enorme impero nascente e cerca di rispondere a una delle domande chiave del nostro futuro: vincerà la ricetta cinese, quella indiana, o un misto fra le due? E con quali conseguenze per il resto del mondo?
Un esperimento di magia finito male, un giovane imprudente trasformato in asino, una sequenza di traversie (e di racconti), fino al provvidenziale intervento di una dea: iside. Ma cosa sono davvero le metamorfosi? Solo un racconto divertente o un percorso iniziatico? Il lettore sarà tentato di scoprire indizi di un senso più profondo in una novella diventata famosa nella letteratura europea, la favola di amore e psiche, che riflette emblematicamente la trama principale in cui è contenuta.
Da un materiale di migliaia di pagine e di oltre cento conversazioni, è stata ricavata una scelta, distribuita tematicamente in varie sezioni: le origini di kapuscinski, le ragioni che lo hanno portato a scegliere la professione di reporter, il suo approccio alla materia, la sua visione del mestiere, il modo di scrivere, gli stili adottati, le tematiche dei singoli libri, la profonda trasformazione del mestiere di reporter rispetto all'epoca in cui non imperversavano i media. Questo libro è un'occasione per comprendere i ferri del mestiere di un grande reporter e il modo di adoperarli sia dal punto di vista tecnico che morale. Per conoscere la profonda etica umana e ontologica di un uomo cresciuto nella miseria più nera che nel suo lavoro mette al primo posto la comprensione e il rispetto per le sofferenze degli altri. Dietro alla professionalità di kapuscinski sta infatti qualcosa di molto speciale, di mite e nello stesso tempo durissimo: la vocazione.