L'eroe di ayn rand, l'uomo dall'intelligenza vivace, indipendente nello stile e nelle scelte di vita, colui che con tenacia coltiva la propria razionalità alla ricerca della felicità attraverso il lavoro e la vita affettiva, perseguendo un comune obiettivo morale, può soltanto entrare in conflitto con gli uomini gretti, coloro che limitano il fiorire delle menti indipendenti in nome di una rigida difesa del collettivismo. Anche nella progredita america si può correre questo rischio e incappare nelle maglie della degenerazione e della corruzione morale. Come salvarsi? Per reagire alla pressione delle ideologie autoritarie l'uomo non deve sacrificarsi per gli altri né deve sacrificare gli altri a se stesso - né vittima, né carnefice -, ma reagire con attività organizzative e di propaganda, in nome della libertà e dell'indipendenza. «l'uomo che apparteneva alla terra», la seconda parte della «rivolta di atlante», è un romanzo ricco di azione e di pathos sulla temporanea sconfitta, e sulla rinascita della libertà dell'uomo.
Il grande ritorno dell'autrice dell'allieva, la serie più amata in libreria e oggi in tv. «una nuova protagonista irresistibile» – nadia terranovatutto avrebbe pensato, ma non di fare la paleopatologa dopo la laurea in medicina. Non di vivere a verona, così distante da messina, la sua casa. Non di avere una figlia piccola a carico, la buffa flora. Non di rintracciare il padre della suddetta figlia dopo diversi anni, di trovarlo affascinante come quando l'aveva conosciuto e di scoprirlo perfetto con flora. Non di provare ancora qualcosa per il suddetto padre. Non di poter vantare una discreta collezione di situazioni ed esperienze imbarazzanti. La vita di costanza macallè può dirsi, insomma, abbastanza travagliata. Eppure la trentenne dai capelli rossi ribelli e con il cappotto troppo leggero per l'inverno del nord può contare su pochi ma buonissimi assi nella manica che la aiutano ad affrontare giorno dopo giorno le sfide della vita: i colleghi dell'istituto di paleopatologia, la sorella antonietta, un'innata capacità di rialzarsi a ogni caduta, la consapevolezza di poter contare sulle proprie forze e l'ostinata determinazione di chi sa cavarsela anche con poco. Perché l'importante è avere sempre buoni propositi. La nuova vita che costanza ha appena iniziato a costruire potrebbe, però, essere sul punto di cambiare un'altra volta. Il lavoro di medico è ancora in cima alla sua lista dei desideri e marco, il padre di flora, è ancora in procinto di sposarsi. Costanza dovrà quindi confrontarsi con importanti decisioni da prendere, cuori poco inclini ad ascoltare il cervello e un sito archeologico milanese che porta alla luce un incredibile mistero dal passato medievale della città. E soprattutto con la possibilità che, in fondo, quei buoni propositi siano solo illusioni.
Quando l'amicizia è infinita come il mare. «federica bosco con i suoi bestseller ha venduto un milione di copie. » - donna moderna «federica bosco è una scrittrice ironica e intelligente. » - grazia a volte per far nascere un'amicizia senza fine basta un biscotto condiviso nel cortile della scuola. Così è stato per ludovica e caterina, che da quel giorno sono diventate come sorelle. Sorelle che non potrebbero essere più diverse l'una dall'altra. Caterina è un vulcano di energia, non conosce cosa sia la paura. Per ludovica la paura è una parola tatuata a fuoco nella sua vita e sul suo cuore. Nessuno spazio per il rischio, solo scelte sempre uguali. Anno dopo anno, mentre caterina trascina ludovica alle feste, lei cerca di introdurre un po' di responsabilità nei giorni dell'amica dominati dal caos. Un'equazione perfetta. Un'unione senza ombre dall'infanzia alla maturità, attraverso l'adolescenza, fino a giungere a quel punto della vita in cui ludovica si rende conto che la sua vita è impacchettata e precisa come un trolley della ryanair, per evitare sorprese al check-in, un muro costruito meticolosamente che la protegge dagli urti della vita: lavoro in banca, fidanzato storico, niente figli, nel tentativo di arginare le onde. Eppure non esiste un muro così alto da proteggerci dalle curve del destino. Dalla vita che a volte fortifica, distrugge, cambia. E, inaspettatamente, travolge. Dopo un'esistenza passata da ludovica a vivere della luce emanata dalla vitalità di caterina, ora è quest'ultima che ha bisogno di lei. Ora è caterina a chiederle il regalo più grande. Quello di slacciare le funi che saldano la barca al porto e lasciarsi andare al mare aperto, dove tutto è pericoloso, inatteso, imprevisto. Ma inevitabilmente sorprendente.
Pubblicato nel 1947, 'la romana' segna una tappa importante nello sviluppo della narrativa di moravia. Protagonista del romanzo, ambientato a roma al tempo della guerra d'etiopia, è una straordinaria figura femminile profondamente viva e moderna. «con 'la romana'» ha scritto moravia «ho voluto creare la figura di una donna piena di contraddizioni e di errori e, ciò nonostante, capace per forza ingenua di vitalità e slancio di affetto di superare queste contraddizioni e rimediare a questi errori, e giungere a una chiaroveggenza e a un equilibrio che ai più intelligenti e ai più dotati spesso sono negati. »
Una virtuosa del fortepiano, la protagonista di jenomy, che intreccia la sua storia, la sua vita, la sua musica, con quelle del divino mozart, che tutti conoscono come un grande musicista. Ma se wolfgang amadeus mozart avesse amato, come amava la sua musica, una donna, tanto da dedicarle una delle sue opere più belle, forse sarebbe stato ricordato anche come uomo. Un uomo, non solo un grande, che ha speso la sua vita sulla tastiera, lasciando in jenomy tanti ricordi, troppi rimpianti, morendo giovane. Jenomy fa vivere al lettore il lato umano di un fantastico personaggio, tenendolo sospeso sul filo dell'attesa e della curiosità fino all'ultima parola.
Joachim soares da cunha, timido sposo e padre affettuoso, mai visto in un bordello o in una bettola, decide un bel giorno di lasciare i moralismi pettegoli e gli interessi meschini della sua famiglia e di diventare un vagabondo. Si trasforma allora in quincas l'acquaiolo, il più grande bevitore di salvador de bahia, il filosofo straccione della vita del mercato, il principe delle balere, il patriarca del meretricio. Quincas diventa così il simbolo della libertà ritrovata - quella libertà spesso raccontata da amado simbolo di quel desiderio anarchico e libertario di vivere fino in fondo e nel modo migliore la vita che si ha da vivere.
'mondo piccolo' è una scelta dei racconti pubblicati, sotto lo stesso titolo, sul settimanale 'candido' e nell'ampia nota che precede la raccolta il lettore troverà tutto quanto può servire per ambientare e, in un certo senso, giustificare i racconti stessi.
Milano, 1977: nel campo di battaglia creato dall'odio politico, nel pieno della contestazione di sinistra, enrico detto il tunisi, siciliano emigrato e fascista fino al midollo, con un padre torturato dai fantasmi degli orrori visti durante la guerra, incontra monica, vicina all'area dell'autonomia dura e pura. Tra rugby, politica, botte, morti, feriti e pistolettate in piazza, agli albori dello spontaneismo armato di estrema destra e mentre monta l'onda del terrorismo rosso, sarà amore vero quanto tormentato. L'incontro tra i giovani degli anni di piombo e gli uomini che combatterono la seconda guerra mondiale è invece il confronto tra due generazioni mandate al massacro e bruciate in nome di ideali di cui conoscevano ben poco.
'gustin era un uomo senza fede ma, a quarant'anni, venne folgorato sulla via di erto. Gli uomini non hanno pace, non riescono a stare tranquilli. Cosa li tormenta? Molti scalano la carriera, altri le montagne per vie pericolose. A volte, in questa pratica, succedono incidenti che portano alla morte, altre volte accadono episodi ridicoli, spassosi. Qualcuno sentenzia che la natura gioca brutti scherzi, invece la natura non reagisce, non si vendica. Se ne sta lì, impassibile. '