Un volume molto personale, che accompagna il lettore alla scoperta di un uomo che ha scelto di essere incursore in ogni momento della vita. Sempre in prima linea, protagonista di scelte imprevedibili e non convenzionali, capace di realizzare l'impossibile. Alla fine, il coraggio vince.
La storia di luciano ligabue come non era mai stata raccontata prima; un lungo spartito a due voci con un'appassionata narrazione fuori campo che si alterna alle parole del protagonista e va dai sogni di rock&roll di un timido ragazzo di provincia all'enorme successo e ai giorni nostri, a campovolo, a nome e cognome. Questa è l'edizione riveduta e aggiornata, con sei capitoli interamente nuovi, di 'una vita da mediano', uno dei più celebri libri rock degli ultimi anni. Illustrato con rare immagini dall'archivio personale del liga, comprende i testi di otto brani inediti e un'appendice in cui ligabue spiega una per una le sue canzoni.
Ascesa e declino di? Eljko ra? Natovi? , meglio conosciuto come 'arkan' (felino): il tristemente famoso, sanguinario, signore della guerra dei balcani. Dopo una gioventù da teppista per le strade di belgrado, negli anni ottanta è stato tra i maggiori ricercati dall'interpol per via dei suoi crimini coperti dall'attività di agente segreto per conto del governo jugoslavo. Negli anni novanta diventò il principale organizzatore e artefice della feroce pulizia etnica voluta dal presidente serbo milosevi? Durante la guerra in croazia e in bosnia del 1991-1995. Fu lui a riunire e addestrare i più feroci hooligan della stella rossa di belgrado, carcerati e banditi, e a trasformarli nelle 'tigri': soldati spietati che stupravano e uccidevano perpetrando, di fatto, un genocidio. Arkan, che aveva sposato la più celebre pop star del suo paese in un matrimonio principesco, era popolarissimo, l'uomo più ricco della serbia e solo dopo l'intervento nato del 1999 venne accusato di crimini contro l'umanità. Ciononostante non fu mai portato in giudizio perché, il 15 gennaio 2000, venne ucciso nella hall di un albergo di belgrado con modalità da esecuzione, in circostanze misteriose, degne della sua vita di vero e proprio 'assassino di stato'.
Peripezie, incontri straordinari, episodi a lungo taciuti: marco polo, ormai giunto alla fine della sua vita, decide di raccontare le sue strabilianti avventure nell'oriente del mondo, anche quelle che non aveva avuto il coraggio di narrare nel milione. Si inizia così dall'età difficile dell'infanzia, spesa tra le strade più povere di venezia insieme agli orfani della città, fino all'esilio, che spinge marco a partire per la cina, dove diventa uomo di fiducia, amico e spia del gran khan qubilai. Un romanzo epico ricco di avventure e personaggi esotici, violente battaglie e intrecci amorosi lungo la via della seta, dalla venezia del doge alla persia, dalla cappadocia dei briganti alla misteriosa costantinopoli.
A cinque anni dalla morte, david foster wallace rimane una figura centrale della cultura contemporanea per la capacità di raccontarne i nodi irrisolti e le ambizioni, i sogni e gli incubi. Raccontarli, certo, ma anche incarnarli in una vita intensa, percorsa e scossa dall'esaltazione creativa quanto dai fantasmi della depressione e della solitudine. Attingendo ai materiali conservati presso l'università di austin e a testimonianze dirette di amici, parenti e colleghi scrittori, d. T . Max ricostruisce il percorso intellettuale e umano di dfw, i rapporti con i padri letterari, la vicenda clinica e la dimensione pubblica. Guidato dalla volontà di capire e analizzare le radici, le ragioni, i meccanismi di una mente geniale e complessa, fragile e dolce.
Anna maria mori torna nella penisola in cui è nata, un tempo italia, oggi divisa tra croazia e slovenia. Pochi conoscono le vicende di questo triangolo di terra stretto tra le alpi e l'adriatico: la serenissima, l'austria-ungheria, l'italia e, dopo la seconda guerra mondiale, sotto la jugoslavia, il regime di tito con i gulag, le foibe, le violenze, l'esodo di massa, la nazionalizzazione dei 'beni abbandonati' dagli esuli. Ma la memoria è più forte delle violenze. Questo libro accoglie e dà voce alle testimonianze di chi abita ancora lì, gli italiani rimasti, e di chi invece fa parte dei trecentocinquantamila che nel 1947 dovettero prendere la via di un doloroso esilio, ricomponendo il puzzle identitario dell'istria attraverso le sue cento fiabe, mille cucine e mille memorie, in un dialogo con gli esuli, i rimasti, i defunti.
Simone moro in questo libro racconta la spedizione sull'annapurna del 1997 che è costata la vita ai suoi due compagni di cordata e che lo ha visto 'miracolosamente' sopravvissuto alla valanga che ha ucciso gli altri e che lo ha fatto volare 800 metri. E così parte dalla sua infanzia e cerca di spiegare come mai ha fatto della montagna il suo mestiere, perché scalare è la sua vita, e che cosa significhi per lui raggiungere la vetta. Ci racconta le sue esperienze, le sue paure, i suoi dubbi e la grande indimenticabile amicizia tra lui e anatoli boukreev, il grande alpinista russo morto sull'annapurna.
Argento racconta argento: la vita, i film, i sogni e le ossessioni del maestro del brivido. Dallo specchio di profondo rosso alle streghe di suspiria, fino agli aghi che tengono spalancati gli occhi in opera. Un'autobiografia che si legge come un romanzo. Nato in una famiglia in cui il cinema «si respirava», divoratore onnivoro già nell'infanzia di libri e film, annoiato dalla scuola tanto da fuggire a parigi, il giovane dario argento scopre di sentirsi a proprio agio solo nel buio di una sala cinematografica – dove il carattere solitario e l'immaginazione debordante trovano terreno fertile. Ma è l'esperienza come giornalista a «paese sera» a rivelarsi una palestra fondamentale, e a favorire l'incontro che gli cambia la vita: quello con sergio leone, per il quale insieme a bernardo bertolucci scrive il soggetto di c'era una volta il west. Intanto nella testa del futuro regista prende a maturare un desiderio tanto ambizioso quanto magnifico: scrivere una sceneggiatura diversa da tutte le altre. Mescolando le emozioni provate guardando i film di hitchcock, lang e antonioni, s'innesca un cortocircuito destinato a cambiare la storia del cinema di genere. Quando nel 1970 esce il suo primo film – l'uccello dalle piume di cristallo, che incasserà un miliardo e quattrocento milioni di lire – in pochissimo tempo il nome di dario argento fa il giro del pianeta. È cosí che vedono la luce profondo rosso e suspiria. Per la prima volta dario argento racconta se stesso in un libro: le sue passioni, i suoi amori, le sue paure. Un'«autobiografia horror», dove a fianco della figura del grande regista s'intravedono le inquietudini di un uomo schivo, innamorato del cinema e della vita. Un artista irregolare,che imprigionando i suoi personali demoni nella macchina da presa è riuscito a raccontare gli incubi di tutti noi.
Figlio della germania e del suo tempo, hitler si affermò come dittatore in una nazione sconfitta e in grave crisi economica. Interprete di una cultura tedesca che si nutriva di irrazionalismo, che odiava le dottrine illuministiche e la democrazia, e si ispirava a spengler, heidegger, schopenhauer, wagner e nietzsche, il führer sostenne l'ideologia della razza ariana pura ed eroica, che lo porterà al genocidio degli ebrei, e vaneggiò l'illusorio diritto dei tedeschi all'espansionismo illimitato per compiere una missione storica e un fatale destino. Illuso e capace di illudere, con forza magnetica, una nazione fino a condurla all'autodistruzione, bramoso di eternità e artefice del proprio mito, folle, mostro o criminale, hitler lascia ancor oggi degli interrogativi aperti.