Quale percorso scolastico scegliere? Perché la laurea non basta più? Quali esperienze extrascolastiche sono più utili? Come trovare il lavoro giusto? Roger abravanel e luca d'agnese rispondono. La disoccupazione giovanile nel nostro paese ha cause ben più profonde e lontane della crisi economica. Il problema è che i ragazzi italiani non sono preparati al lavoro del ventunesimo secolo. E le famiglie, con i loro pregiudizi, stereotipi e luoghi comuni, sono spesso le prime fabbriche di disoccupati. Quello che i datori di lavoro cercano oggi nei giovani è molto diverso da ciò che volevano cinquant'anni fa: meno 'mestiere' e più senso di responsabilità, spirito critico e capacità di comunicare con gli altri. Per questo i genitori non riescono a capirlo. E per questo la scuola e l'università, a parte poche eccezioni, non riescono a insegnarlo. Ma i giovani italiani e le loro famiglie non possono aspettare la riforma epocale di cui l'istruzione italiana avrebbe bisogno. Hanno domande alle quali è urgente dare una risposta. Quale percorso scolastico scegliere? Perché la laurea non basta più? Quali esperienze extrascolastiche sono più utili? Come trovare il lavoro giusto? Come si può correggere il tiro quando il percorso scelto non porta i risultati sperati? Roger abravanel e luca d'agnese, attraverso l'analisi dei dati più significativi sull'istruzione e sull'occupazione, interviste a imprenditori e responsabili delle risorse umane e racconti in presa diretta di tanti ragazzi che 'ce l'hanno fatta', mostrano come questo sia possibile. Si deve provare da soli a costruire il percorso migliore per sé, perché disegnare il proprio futuro si può.
Porre l'inclusione al centro delle politiche e delle prassi educative significa concentrare l'attenzione sulle esigenze diversificate di tutti gli allievi, nessuno escluso, nel rispetto del principio di pari opportunità e di partecipazione attiva di ognuno. La prospettiva dell'inclusione scolastica è sviluppata nel volume su quattro piani fra loro integrati: il piano dei principi, che tende a sottolineare come ogni individuo, indipendentemente dai tratti culturali o personali, sia un'entità costitutiva dell'istituzione sociale, che trova nella piena valorizzazione di rutti la sua stessa ragione d'essere; il piano organizzativo, inteso come interazione e coordinamento fra i diversi attori che entrano in gioco, sia interni che esterni alla scuola; il piano metodologico-didattico, che si riferisce alle procedure da mettere in campo per promuovere il successo formativo e il ruolo attivo di ogni allievo; e infine il piano dell'evidenza empirica, che fissa l'attenzione sulle ricerche che hanno affrontato il tema dell'educazione inclusiva, al fine di giustificarne l'applicazione generalizzata. Nei capitoli viene enfatizzata la dimensione operativa, associando alla trattazione teorica di ogni argomento delle proposte curricolari riferite a diverse situazioni e ambiti disciplinari.
L'intenzione è solitamente vista come una gran determinazione a raggiungere un obiettivo, senza darsi per vinti e senza rinunciare al proprio lato interiore. In questo senso, un atteggiamento che unisce il duro lavoro con un'infaticabile spinta a fare sempre meglio è la strada per il successo. Tuttavia, l'intenzione è vista in modo diverso in questo libro. Per dyer l'intenzione è una forza nell'universo che permette all'atto del creare di avvenire, e ogni cosa e ogni persona è connessa a questa forza invisibile.
Una lezione di metodo su come fare ricerca che, dopo quarant'anni – anche se il mondo con la sua tecnologia è completamente cambiato – resta preziosa e unica. 'sia chiaro che il libro non potrà dirvi cosa mettere nella tesi. Quello rimane affar vostro. Il libro vi dirà: (1) cosa si intende per tesi di laurea; (2) come scegliere l'argomento e predisporre i tempi di lavoro; (3) come condurre una ricerca bibliografica; (4) come organizzare il materiale che reperite; (5) come disporre fisicamente l'elaborato. Ed è facile che la parte più precisa sia proprio quest'ultima che può sembrare la meno importante: perché è l'unica per cui esistono regole abbastanza esatte. ' - umberto eco una lezione di metodo su come fare ricerca che, dopo quarant'anni – anche se il mondo con la sua tecnologia è completamente cambiato – resta preziosa e unica. Oggi i repertori bibliografici si trovano su internet, google scholars offre mille materiali, le schede bibliografiche si scrivono in digitale, ma le indicazioni di struttura, priorità, argomentazione restano le stesse.
L'analisi della domanda è una metodologia psicologico-clinica finalizzata allo sviluppo dell'individuo e delle organizzazioni. Essa affronta il problema del rapporto con il committente: come costruirlo, come curarlo e promuoverlo, come salvaguardarlo da tensioni, conflitti e brusche interruzioni. Tale rapporto è visto come momento fondante, dal quale deriverà ogni altra fase dell'intervento, fino alla sua verifica. Secondo questo approccio l'analisi della domanda è decisiva in un mercato del lavoro in cui l'identità professionale dello psicologo è debole, e la domanda che gli viene rivolta spesso confusa. Il libro propone una sistemazione tecnica e metodologica del modello, mettendo a frutto ricerca e interventi degli ultimi venti anni.
Di quali strumenti metodologici e operativi può avvalersi oggi l'istruzione per rendere produttivo ed efficace l'intervento didattico? Il volume, partendo dagli sviluppi che la ricerca sull'istruzione basata su evidenze ha compiuto negli ultimi decenni, mette a disposizione di insegnanti e formatori una rassegna sistematica di strategie didattiche capaci di coinvolgere, sfidare e innescare l'impegno attivo degli studenti. Le strategie didattiche, ovvero i modelli di base a cui fare riferimento per strutturare interventi capaci di conseguire gli obiettivi formativi attesi, vengono presentate con un linguaggio chiaro e ricco di esemplificazioni. Il testo tratteggia, per ogni strategia, caratteristiche, riferimenti teorici e modalità di impiego, esaminandone, alla luce delle recenti acquisizioni, l'affidabilità nei diversi ambiti di applicazione per permetterne un impiego attento e informato.
Questo libro nasce dall'idea che la scuola sia un luogo dove sia possibile incontrarsi, dove genitori e insegnanti si parlano e organizzano insieme, dove i ruoli sono definiti e le mansioni condivise e riconosciute. Una scuola partecipata da tutti e proprietà di tutti coloro che la fanno. Questa è la scuola che dobbiamo inventare e costruire. In questa prospettiva le strategie educative e psicopedagogiche che qui vengono presentate (il counselling, l'orientamento, l'educazione all'affettività, la prevenzione dei disturbi dell'apprendimento, le iniziative di parent training) possono offrire un importante spunto per una significativa opera di trasformazione della scuola da attuale luogo dell'omologazione a spazio della crescita e della sperimentazione. Questo è un lavoro che non può non essere fatto. Per noi ma soprattutto per i nostri figli. Non si lavora forse che per i bambini?
Fra i lettori di hillman si sentono spesso ricordare due scritti: il saggio sul tradimento e senex e puer. Di fatto sarebbe difficile trovare una migliore via d'accesso al pensiero di hillman. Nel primo caso perché in poche pagine egli ci offre un'analisi esemplare di una di quelle realtà condannate e deprecate che solo lo scandaglio psicologico riesce a illuminare dietro le grevi cortine della morale. Nel secondo perché la caratterizzazione del puer aeternus e quella parallela del senex hanno una tale precisione e capacità individuante da offrirsi come ausilio immediato per riconoscere nella nostra psiche i tratti dell'eterna fanciullezza e della saturnina vecchiaia.
Tra memoria personale e analisi storica, ernesto galli della loggia rilegge e racconta la parabola discendente di quello che per anni è stato un sistema d'istruzione invidiabile. Paragonare la scuola di qualche decennio fa a quella di oggi è uno sterile esercizio di nostalgia? O è forse l'unico vero modo per capire la più grande crisi della mediazione, la scomparsa dei corpi intermedi, che il nostro paese abbia mai attraversato? Come si collega il declino di ogni autorevolezza alla deriva delle istituzioni? Tra i più illustri storici italiani, ernesto galli della loggia ricostruisce le vicende della scuola dall'unità a oggi, smontando le interpretazioni più retrive su cosa fecero o dissero veramente personaggi chiave come giovanni gentile e don milani, seguendo i salti mortali della politica da berlinguer a renzi, aiutandoci a distinguere tra ideologia e realtà, storia e invenzioni. Sullo sfondo, la modernità di un paese che ha scelto di distruggere la sua risorsa principale. E che oggi più che mai ha bisogno di rigenerarla.
Che cos'è il pensiero creativo e come si possono concepire idee originali? Lo psicologo e studioso dei meccanismi di formazione del pensiero edward de bono, ritiene che il pensiero razionale, ossia 'verticale', abbia il difetto di non cercare nuove interpretazioni della realtà e, quindi, di non propiziare l'invenzione, ma solo l'elaborazione successiva di un'invenzione già fatta. Il pensiero che può portare alla creazione è il pensiero 'laterale' che tiene conto della molteplicità di punti di vista da cui si può considerare un problema. In questo volume, l'autore descrive varie tecniche per pensare in modo diverso e creativo, con lo scopo di indurre i lettori a sviluppare le loro capacità di farne uso.