A trentacinque anni, spinto da questa inesausta passione, carrère decise di raccontare la vita, vissuta e sognata, di philip k. Dick. Il risultato fu questo libro, in cui emerge un'attenzione chirurgica per il dettaglio e una lucidità mai ottenebrata dalla devozione. 'sono certo che non mi credete davvero, e forse non credete davvero che ci creda io stesso. Eppure è la verità. Siete liberi di credermi o meno, ma vi giuro che non sto scherzando: è una cosa molto seria, una questione importante. Certo, capirete che anche per me una simile affermazione è di per sé sconcertante. Molti sostengono di ricordare una vita passata, ma io sostengo di ricordare un'altra, diversissima, vita presente. Che io sappia, nessuno ha mai affermato una cosa del genere, ma ho il sospetto di non essere l'unico ad aver fatto questa esperienza. Ciò che è unico è la mia disponibilità a parlarne. ' - discorso pronunciato da philip k. Dick a metz, il 24 settembre 1977 «da adolescente» scrive emmanuel carrère nel regno «sono stato un lettore appassionato di dick e, a differenza della maggior parte delle passioni adolescenziali, questa non si è mai affievolita. Ho riletto a intervalli regolari ubik, le tre stimmate di palmer eldritch, un oscuro scrutare, noi marziani, la svastica sul sole. Consideravo – e considero tuttora – il loro autore una specie di dostoevskij della nostra epoca». A trentacinque anni, spinto da questa inesausta passione, carrère decise di raccontare la vita, vissuta e sognata, di philip k. Dick. Il risultato fu questo libro, in cui, con un'attenzione chirurgica per il dettaglio e una lucidità mai ottenebrata dalla devozione, carrère ripercorre le tappe di un'esistenza che è stata un'ininterrotta, sfrenata, deragliante indagine sulla realtà, condotta sotto l'influsso di esperienze trascendentali, abuso di farmaci e di droghe, deliri paranoici, ricoveri in ospedali psichiatrici, crisi mistiche e seduzioni compulsive – e riversata in un corpus di quarantaquattro romanzi e oltre un centinaio di racconti (che hanno a loro volta ispirato, più o meno direttamente, una quarantina di film). Con la sua scrittura al tempo stesso semplice e ipnotica, carrère costruisce una biografia – intricata e avvincente quanto lo sarà, vent'anni dopo, quella di eduard limonov – che è insieme un romanzo di avventure e un nitido affresco delle pericolose visioni di cui dick fu artefice e vittima.