Un destino di violenza scolpito nella pietra del linguaggio, che esplode travolgendo l'innocenza di personaggi e luoghi. «una prova narrativa punto d'arrivo d'una esperienza autoriale maturata attraverso raccolte poetiche ed esperienze teatrali» – la lettura «questo romanzo ci racconta che andrea donaera è un narratore vero, con una lingua già inconfondibile e un modo pressoché perfetto di impastare le proprie storie» – robinson «questo libro è per chi vorrebbe entrare in un libro, così da fermarsi in quelle pagine di mondo, per chi adora fare colazione con giornali, caffè e pasticciotti, per chi ha fatto di una scopa una chitarra cantando come as your are dei nirvana, e per chi ricorda la prima volta che ha provato paura per qualcun altro, la scossa profondissima che gli ha tolto le parole e squarciato il cuore. » mimì è folle di dolore: il figlio michele, quindici anni, si è tolto la vita. Si dice che sia colpa di nicole, la compagna di scuola, che ha rifiutato ridendo il suo regalo, un quaderno di poesie. Mimì non è un padre come gli altri. È un boss della sacra, e per quel gesto vuole vendetta: così prende nicole e la rinchiude in una casa sperduta nella campagna salentina. Il guardiano della casa, veli, rivede in nicole la ragazza che ama: arianna, la figlia maggiore di mimì. Anche arianna ama veli. O forse lo amava, prima che la morte del fratello bruciasse tutto e tutti come un incendio. Tra veli e nicole fiorisce un legame fatto di racconti e silenzi, ma anche di sfida e ferocia. In una narrazione a più voci, animata da una lingua che impasta prosa, poesia e musica, 'io sono la bestia' racconta storie d'amore anomale, brutali, interrotte.