Il cardinale robert sarah risponde alle domande di nicolas diat con chiarezza, umiltà e una profonda spiritualità, raccontando la sua incredibile storia. Un racconto puntellato di riflessioni personali sincere, argomentate e talvolta dirette, particolarmente sul neo-colonialismo ideologico esercitato in africa dall'occidente decadente. Dall'omaggio all'intelligenza della liturgia di papa benedetto alle grandi questioni come la famiglia, dall'eredità del concilio vaticano ii alla forza missionaria di giovanni paolo ii, dall'umiltà di benedetto alla radicalità evangelica di francesco, il cardinale sarah risponde a tutto campo con una parola semplice e ferma, sempre radicata nella preghiera. Scorrendo le pagine, il lettore non è mai aggredito, semmai rinnovato, edificato dalla trasparenza e dalla fede di quest'uomo di chiesa, animato da un ardente amore per cristo e consapevole di non appartenersi più.
In un'epoca sempre più rumorosa, in cui tecnica e consumismo irrompono nella nostra vita, è senza dubbio una follia voler scrivere un libro dedicato al silenzio. Eppure, il mondo fa tanto di quel rumore che la ricerca di qualche goccia di silenzio diviene ancora più necessaria. Per il cardinale robert sarah, a forza di respingere il divino, l'uomo moderno si ritrova in una dimensione angosciante e opprimente. Sarah vuole ricordare che la vita è una relazione silenziosa tra la parte più intima dell'uomo e dio. Il silenzio è indispensabile per l'ascolto del linguaggio divino: la preghiera nasce dal silenzio e senza sosta vi fa ritorno sempre più profondamente. In questo colloquio con nicolas diat, il cardinale s'interroga: gli uomini che non conoscono il silenzio potranno mai raggiungere la verità, la bellezza e l'amore? La risposta è senza appello: tutto ciò che è grande e creato è plasmato nel silenzio. Dio è silenzio. Dopo il successo internazionale di dio o niente, tradotto in quattordici lingue, il cardinale robert sarah cerca di ridare al silenzio la sua dignità. Il testo è seguito da un colloquio con dom dysmas de lassus, priore della grande chartreuse e ministro generale dell'ordine dei certosini. Prefazione di benedetto xvi.
In un'epoca sempre più rumorosa, in cui tecnica e consumismo irrompono nella nostra vita, è senza dubbio una follia voler scrivere un libro dedicato al silenzio. Eppure, il mondo fa tanto di quel rumore che la ricerca di qualche goccia di silenzio diviene ancora più necessaria. Per il cardinale robert sarah, a forza di respingere il divino, l'uomo moderno si ritrova in una dimensione angosciante e opprimente. Sarah vuole ricordare che la vita è una relazione silenziosa tra la parte più intima dell'uomo e dio. Il silenzio è indispensabile per l'ascolto del linguaggio divino: la preghiera nasce dal silenzio e senza sosta vi fa ritorno sempre più profondamente. In questo colloquio con nicolas diat, il cardinale s'interroga: gli uomini che non conoscono il silenzio potranno mai raggiungere la verità, la bellezza e l'amore? La risposta è senza appello: tutto ciò che è grande e creato è plasmato nel silenzio. Dio è silenzio. Dopo il successo internazionale di dio o niente, tradotto in quattordici lingue, il cardinale robert sarah cerca di ridare al silenzio la sua dignità. Il testo è seguito da un colloquio con dom dysmas de lassus, priore della grande chartreuse e ministro generale dell'ordine dei certosini. Prefazione di benedetto xvi.
Troviamo in queste pagine il coraggio di riflettere su uno dei più importanti temi della chiesa. «ci siamo incontrati in questi ultimi mesi, ci siamo confidati le nostre idee e le nostre preoccupazioni. Abbiamo pregato e meditato in silenzio. Sviluppate attraverso sentieri differenti, le nostre riflessioni ci hanno quindi portato a scambiarci alcune lettere. La prossimità delle nostre preoccupazioni e la convergenza delle nostre conclusioni hanno fatto sì che, sull'esempio di sant'agostino, prendessimo la decisione di mettere a disposizione di tutti i fedeli il frutto del nostro lavoro e della nostra amicizia spirituale» - benedetto xvi e robert sarah il volume si compone di una nota del curatore, nicolas diat; di un saggio inedito del papa emerito benedetto xvi; di un saggio inedito del cardinale robert sarah; di una introduzione e di una conclusione. L'introduzione e la conclusione sono state scritte dal cardinale robert sarah e sono state lette e condivise dal papa emerito benedetto xvi. Si tratta di un volume dall'alto valore teologico, biblico, spirituale ed umano, garantito dallo spessore degli autori e dalla loro volontà di mettere a disposizione di tutti il frutto delle loro rispettive riflessioni, manifestando il loro amore per la chiesa, per sua santità papa francesco e per tutta l'umanità.
Una riflessione ambiziosa, potente, ormai ineludibile nella quale il cardinale affronta senza riserve la crisi del mondo contemporaneo, donandoci ancora una volta una preziosa lezione di vita e di spiritualità. «alla radice del collasso dell'occidente c'è una crisi culturale e identitaria. L'occidente non sa più chi è, perché non sa più e non vuole più sapere chi l'ha creato, chi l'ha plasmato. Molti paesi ignorano la propria storia. Questo soffocarsi conduce a una decadenza che apre la strada a nuove civiltà di barbari». Queste parole del cardinale robert sarah costituiscono il fil rouge su cui si dipanano le sue nuove conversazioni con nicolas diat. Il suo giudizio è chiaro: il mondo è sul ciglio di un precipizio. La crisi della fede e della chiesa, il declino dell'occidente, il tradimento delle sue élite, il relativismo morale, la globalizzazione senza regole, il capitalismo sfrenato, le nuove ideologie, la politica che arranca, le derive di un totalitarismo islamista. È giunto il tempo di una diagnosi che non conceda attenuanti. Nell'analisi a tutto tondo dei grandi sconvolgimenti della nostra epoca, il cardinal sarah ci invita a prendere coscienza della gravità della crisi che stiamo attraversando, mostrandoci come sia ancora possibile evitare l'inferno di un mondo senza dio, di un mondo senza l'uomo, di un mondo senza speranza.
Una riflessione ambiziosa, potente, ormai ineludibile nella quale il cardinale affronta senza riserve la crisi del mondo contemporaneo, donandoci ancora una volta una preziosa lezione di vita e di spiritualità. «alla radice del collasso dell'occidente c'è una crisi culturale e identitaria. L'occidente non sa più chi è, perché non sa più e non vuole più sapere chi l'ha creato, chi l'ha plasmato. Molti paesi ignorano la propria storia. Questo soffocarsi conduce a una decadenza che apre la strada a nuove civiltà di barbari». Queste parole del cardinale robert sarah costituiscono il fil rouge su cui si dipanano le sue nuove conversazioni con nicolas diat. Il suo giudizio è chiaro: il mondo è sul ciglio di un precipizio. La crisi della fede e della chiesa, il declino dell'occidente, il tradimento delle sue élite, il relativismo morale, la globalizzazione senza regole, il capitalismo sfrenato, le nuove ideologie, la politica che arranca, le derive di un totalitarismo islamista. È giunto il tempo di una diagnosi che non conceda attenuanti. Nell'analisi a tutto tondo dei grandi sconvolgimenti della nostra epoca, il cardinal sarah ci invita a prendere coscienza della gravità della crisi che stiamo attraversando, mostrandoci come sia ancora possibile evitare l'inferno di un mondo senza dio, di un mondo senza l'uomo, di un mondo senza speranza.