Il romanzo, il dodicesimo del ciclo dei rougon-macquart, dopo aver avuto una pubblicazione a puntate, uscì sotto forma di libro nel 1884. Quest'opera è pervasa da una riflessione intimistica sul dolore e sul senso della vita, proprio perché fu scritta dall'autore in un momento molto delicato, a causa della perdita sia della madre che dell'amico gustave flaubert. Colpisce, all'interno del libro, la dicotomia tra i due personaggi principali: da un lato lazare, uomo irresoluto, pessimista e nichilista; dall'altra pauline, donna positiva, generosa e altruista. La 'joie de vivre', che dà il titolo al romanzo, è proprio quella a cui la protagonista si aggrappa per fronteggiare tutti gli ostacoli che la vita le riserva di volta in volta. In un romanzo in cui la morte, il dolore, la frustrazione e la sofferenza sembrano farla da padroni, emerge dirompente e percuote, grazie allo stile unico e inconfondibile di zola, la voglia di vivere della protagonista.
Il romanzo, pubblicato anche con il titolo la fuga di benjamin lerner, è una carrellata incessante sulla pazzia del novecento, una fotografia in continuo movimento su un uomo disposto a tutto pur di riconquistare la propria libertà, anche a maledire e ripudiare le proprie ingombranti origini. Le strade roventi popolate da orde di mendicanti, da cortei funebri, da bande militari tedesche che incedono con grande strepito, dai temuti ussari della morte che sfilano in tutto il loro minaccioso splendore, da individui affamati e senza casa che si aggirano con espressione apatica, indifferente. Il gigantesco cantiere sulla vistola dove gli operai - russi, ebrei e polacchi si sfiancano assonnati e indolenziti, perennemente sovrastati dal fragore delle onde, dal rombo dei macchinari, dal ruggito delle voci che sbraitano in varie lingue. È la varsavia che accoglie binyamin lerner, reduce da nove mesi sul fronte galiziano nella fanteria dello zar. E più che mai deciso a sopravvivere, anche a prezzo della diserzione, a conquistare il suo destino in un mondo divelto dalle fondamenta: a contrastare, acciaio contro acciaio, l'inesorabile violenza della storia. Una violenza che singer ha vissuto sulla propria pelle e nella quale - mentre seguiamo binyamin dal vertiginoso caos di varsavia a una comune agricola in polesia e infine a pietroburgo, cuore della rivoluzione - ci sprofonda, letteralmente, con la prodigiosa maestria che i molti lettori della famiglia karnowski hanno imparato a conoscere.
Quando ugo foscolo è a bologna, nel 1798, compie la prima parziale stesura del romanzo ultime lettere di jacopo ortis, che viene poi pubblicato in quello stesso anno. L'opera, profondamente riveduta, viene ripubblicata a milano nel 1802; ispiratore di questa seconda redazione è l'amore del poeta per isabella roncioni, conosciuta in toscana. Ma le lettere hanno un destino movimentato perché subiranno ulteriori aggiunte e correzioni a zurigo (1816) e a londra (1817). Il travaglio
Questo romanzo racconta la crisi dei quarant'anni di vel'caninov, un facoltoso, ozioso e mondano proprietario terriero. Soffre d'insonnia, è angosciato da una vago senso di colpa, ha perfino delle allucinazioni o per lo meno crede di averle. Un uomo con un nastro nero di lutto sul cappello lo segue e lo sorveglia. Si tratta di pavel pavlovic, un funzionario statale di provincia, la cui moglie, anni addietro era l'amante di vel'caninov. Un rapido esame convince vel'caninov che pavlovic, l'eterno marito, non può sapere che la moglie l'ha tradito con lui. Ma allora perché tanta ambiguità? Così comincia un rapporto bizzarro simile ad un duello portato avanti da due schermitori abili e accaniti.
Uno scrittore prolifico come trollope - scrisse ben 47 romanzi -, non poteva sottrarsi al tema del natale. Così tra i suoi racconti (ne pubblicò ben tre raccolte), questi a tema natalizio non smentiscono la fama dell'amato scrittore inglese. «trollope è ai massimi del suo mestiere: È l'assoluto narrativo» - antonio d'orrico, sette - corriere della sera «se ci lasciamo andare alla forza narrativa di trollope siamo destinati ad averne dei doni inaspettati» - remo ceserani uno scrittore prolifico come trollope - scrisse ben 47 romanzi -, non poteva sottrarsi al tema del natale. Così tra i suoi racconti (ne pubblicò ben tre raccolte), questi a tema natalizio non smentiscono la fama dell'amato scrittore inglese di età vittoriana, attento alle dinamiche sociali e ai rapporti tra i sessi, dotato di una straordinaria capacità di parlare anche a noi lettori di quasi due secoli dopo. In queste storie si respira l'atmosfera del tradizionale natale inglese ottocentesco, fatto di vischio, enormi tacchini, giganteschi budini, gelidi castelli. Trollope si dimostra ancora una volta fine umorista e acuto psicologo, disegnando personaggi e situazioni che scrutano l'animo umano e finiscono per far sorridere il lettore. Nel racconto che dà il titolo alla raccolta i coniugi brown decidono di trascorrere il natale a thompson hall, la dimora di famiglia; il viaggio si rivela più complicato del previsto, funestato da un potente mal di gola del signor brown, rallentato da peripezie ed equivoci su cui aleggia il sorriso benevolo dell'autore. Godibilissime le due storie d'amore, natale a kirkby cottage e il ramo di vischio, che vedono le protagoniste rifiutare le proposte di matrimonio di due devoti pretendenti. Perché poi? Forse non sono innamorate o si sentono costrette da obblighi sociali? Tutt'altro, come spesso accade nei romanzi di trollope l'orgoglio e i fraintendimenti giocano la loro parte; ma infine il buon senso tipico della borghesia vittoriana prevale aprendo la strada al lieto fine. Anche negli altri racconti di questa vivace raccolta, realismo, critica sociale e satira si combinano alla perfezione e il tema della guerra - tra due fratelli generali in fronti opposti e tra due cognati in lite familiare - si stempera nelle atmosfere che invitano alla pace e al perdono.
«ma lei stia ben attenta. Non pensi: è soltanto una gatta. Quella gatta può sconfiggerla, un giorno. Non glielo dico per cattiveria. Non per amor proprio, ma perché penso al suo bene. Cacci via al più presto lily dalla vostra casa» a protagonista di questo racconto lungo, pubblicato nel 1936, è una gatta, la bellissima lily, adorata dal suo padrone shozo. Lily si trova al centro di un intrigo familiare senza esclusione di colpi quando la ex moglie di shozo, shinako, nel tentativo di riavvicinare il marito, chiede con ostinazione di riavere la gatta. La seconda moglie, fukuko, che ha accettato la convivenza con la gatta per compiacere il marito, non nasconde la gelosia per la bestiola, perciò non si oppone alla richiesta di shinako. Tanizaki si addentra con maestria nella psicologia femminile, conducendone una finissima indagine accompagnata da ironia e acuto realismo, e ci restituisce al contempo un vero e proprio atto d'amore nei confronti del gatto, animale considerato dalla cultura giapponese al contempo creatura misteriosa e amuleto.
La scomparsa del marito costringe helen a lavorare in fattoria per mantenere i propri figli. Alla morte della figlia entra in depressione; e nemmeno sua sorella fanny riesce a consolarla. La grave indigenza, unita al crollo finanziario, in una terra desolata come il cumberland, sembra inevitabile, finché un giorno william preston, 'uno degli agricoltori più ricchi del luogo', bussa alla porta e chiede a helen di sposarlo, promettendole di prendersi cura anche di gregory - il bimbo avuto dal precedente matrimonio. La gelosia che s'insinua nella mente dell'uomo nei confronti del figliastro manderà in cortocircuito l'idillio instaurato tra i due coniugi: gregory sarà un ostacolo per il figlio nato dalla coppia, fino a quando. In appendice, due frammenti gotici non compiuti. Introduzione di michela marroni e postfazione di mara barbuni.
Julien sorel, un giovane popolano della franca contea, sogna la gloria militare ma trova nella carriera ecclesiastica l'unica strada per elevarsi socialmente. Ed è così che viene assunto come precettore in casa del signor de rênal, dove intreccia una relazione con la signora de rênal. Spregiudicato, passionale, profondo ammiratore del mito napoleonico, julien si trova a vivere e amare in un tempo che non è il suo, costretto a dissimulare costantemente la sua vera indole e le sue ambizioni. Ambientato nella francia della restaurazione, il capolavoro di stendhal non solo è un grande romanzo di intreccio e una fine indagine psicologica, ma anche un affresco storico, politico e sociale di un'epoca di intensi mutamenti.
Scritto nel 1903, il racconto è la storia del lento pervenire del giovane kröger alla coscienza della propria diversità dai coetanei. In una condizione di totale isolamento la sua sensibilità si dibatte nell'antinomia tra origini borghesi e attrazione per l'arte. Il contrasto fra arte-malattia da un lato e borghesia-normalità dall'altro - matrice della poetica di thomas mann - si manifesta nel silenzioso idillio con ingeborg holm e nell'incompresa amicizia per hans hansen: le due figure che costituiranno per sempre i limiti della solitudine e della gelosia di tonio. Questo difficile equilibrio viene vissuto con drammatica inquietudine tra lubecca, dove il giovane scrittore è nato e si è formato, e monaco, dove diventerà celebre, senza sedare del tutto le proprie angosce.