Un padre prende per mano un figlio e prova ad accompagnarlo sulla terra chiamata mondo, ma il figlio ha paura delle malattie, e scopre precocemente la pena della perdita e della morte. Il padre gli dice che nella vita bisogna credere al bene migliore, che non bisogna essere femminucce, però il figlio ha pensieri vertiginosi, e il senso di smarrimento, in certi momenti s'impadronisce della sua vita. Siamo in una valle e in una collina senza tempo e senza nome. Sicuramente siamo in un sud imploso e disperato. E in questo sud tutto sembra scivolare verso il buio, così come scivolano nel buio i destini di zio cotura, di angela, di alagia, del barbiere-assessore, di don eugenio e dello stesso padre, che, dopo essere tornato dalla svizzera, non riesce a reinserirsi nella terra maledetta da cui era scappato tanti anni prima. Cerca un lavoro da bidello, lavora sul cantiere, infine apre un esercizio ambulante. Ma solo gli animali lo salveranno dall'infamia delle persone e dai fallimenti della vita. Il figlio scopre giorno dopo giorno il mestiere di vivere, la crudeltà dei pensieri, l'ombra di una valle in fiamme, i sogni e il loro contrario. 'il padre degli animali' è un romanzo poetico sul diventare grandi e sulla paternità; è un romanzo sul ritorno; è un viaggio nel dolore degli uomini; è un romanzo sulla fuga dal mondo, e sull'infanzia vissuta come un destino. Ma è, soprattutto, un monumento al padre, anche se questo padre ferisce, e non vuole svelare i segreti della sofferenza e del coraggio.