Il nuovo romanzo di un maestro della narrativa contemporanea, che torna a descrivere le piccole grandi tempeste della nevrosi e dell'esistenza umana. Sidney, pur essendo un affermato studioso di poesia romantica, non sembra aver penetrato davvero i misteri dell'amore, quando dopo due divorzi decide quasi d'impulso di sposare una ragazza molto più giovane di lui, constance. L'uomo, senza esserne del tutto consapevole, tende a imporle la propria volontà, mentre rischiano di uscire distrutti: la morte precoce della madre, un padre freddo e distaccato e una sorella minore, iris, che con la sua allegria spontanea e irriverente manifesta un atteggiamento verso la vita che è l'esatto contrario di quello di constance. Quando il padre rivela brutalmente a constance la verità sulla sua nascita (frutto di una relazione extraconiugale della madre con il marito di mildred, la domestica di famiglia), la giovane donna entra nel tunnel di una lucida follia che ha un solo fine: la vendetta contro iris e mildred, che sapevano la verità e non le hanno detto niente, e contro il proprio padre, il grande assente che l'inconscio ferito considera responsabile di ogni infelicità. Uno stupefatto e angosciato sidney assiste allo sprofondare della moglie in un abisso da cui non solo il suo matrimonio, ma la sua stessa vita rischiano di uscire distrutti. Patrick mcgrath torna con il suo nuovo romanzo a descrivere le piccole grandi tempeste della nevrosi e dell'esistenza umana, un destino fatto di mostri interiori, di orrori indicibili quanto familiari, tanto più insinuanti quanto più espressi dallo stile perfetto, acuminato, tutto chiarezza e classicità, di un maestro della narrativa contemporanea.