Quali misteri avvolgono ancora la banda della magliana? Perché, pur macchiatosi di innumerevoli delitti, enrico de pedis, il boss della frangia più pericolosa della banda, è stato sepolto nella cripta della basilica vaticana di sant'apollinare, tra monsignori e cardinali e con il benestare del vicario del papa? Proprio lì vicino il 22 giugno del 1983 scomparve la quindicenne emanuela orlandi, e gli inquirenti sono ormai convinti che la banda della magliana sia coinvolta nel rapimento. Attraverso la voce di sabrina minardi, amante di de pedis, questo libro getta una nuova luce sulla potentissima organizzazione criminale. La 'pupa' di renatino de pedis, unica confidente del boss per dieci lunghi anni, divenuta per la procura di roma una supertestimone per le sue sconcertanti dichiarazioni, svela finalmente la sua scioccante verità sulla banda della magliana e i suoi rapporti con mafia, camorra, servizi segreti, politici, massoni, imprenditori e alti prelati.
Il volume è centrato sulle trattative che portarono alla firma dell'armistizio tra l'italia e gli angloamericani nel settembre 1943, alla fuga del re, del governo e delle alte gerarchie militari da roma, all'evaporazione dello stato e al drammatico sbando cui il paese andò incontro. L'autrice ricostruisce l'evoluzione della politica alleata nei confronti dell'italia durante la guerra, i diversi e inconcludenti sondaggi italiani per uscire dal conflitto tra la conferenze di casablanca e lo sbarco in sicilia, l'avviarsi faticoso dopo il 25 luglio e poi il concludersi ai primi di settembre delle trattative per l'armistizio.
Un libro coraggioso, ricco di passione, aneddoti e retroscena, ma soprattutto di una visione capace di squarciare il conformismo a cui troppo spesso siamo stati abituati. «all'inizio del 2021 abbiamo aperto una crisi di governo in piena pandemia. Ci hanno definito pazzi e irresponsabili ma noi pensavamo giusto e necessario per l'italia cambiare passo sui vaccini, sull'economia, sul futuro. Oggi sono più convinto di prima. L'ho fatto e lo rifarei, dunque, senza alcun dubbio. Sono convinto che il nostro gesto abbia aiutato in modo decisivo l'italia a svoltare. Grazie al nostro coraggio e all'arrivo di mario draghi, il paese e più forte di prima. E tuttavia avverto la responsabilità di raccontare, confidare, illustrare ciò che è accaduto in queste settimane, per chi davvero vuole conoscere, giudicare e criticare le nostre scelte. Ma voglio farlo partendo dalle ragioni profonde che ci hanno mosso, non dalla verità preconfezionata degli slogan, dei tweet, dei titoli acchiappa consenso. Ciò che è avvenuto non è una sconfitta della politica, ma il capolavoro di una politica che vive di idee e non si piega alla logica dei sondaggi e degli influencer. Di una politica capace di essere controcorrente. Siamo andati controcorrente per realizzare questa svolta. Controcorrente, contro tutti. Ma nel mondo che cambia ci sarà sempre più bisogno di persone capaci di andare controcorrente. »
Un libro coraggioso, ricco di passione, aneddoti e retroscena, ma soprattutto di una visione capace di squarciare il conformismo a cui troppo spesso siamo stati abituati. «all'inizio del 2021 abbiamo aperto una crisi di governo in piena pandemia. Ci hanno definito pazzi e irresponsabili ma noi pensavamo giusto e necessario per l'italia cambiare passo sui vaccini, sull'economia, sul futuro. Oggi sono più convinto di prima. L'ho fatto e lo rifarei, dunque, senza alcun dubbio. Sono convinto che il nostro gesto abbia aiutato in modo decisivo l'italia a svoltare. Grazie al nostro coraggio e all'arrivo di mario draghi, il paese e più forte di prima. E tuttavia avverto la responsabilità di raccontare, confidare, illustrare ciò che è accaduto in queste settimane, per chi davvero vuole conoscere, giudicare e criticare le nostre scelte. Ma voglio farlo partendo dalle ragioni profonde che ci hanno mosso, non dalla verità preconfezionata degli slogan, dei tweet, dei titoli acchiappa consenso. Ciò che è avvenuto non è una sconfitta della politica, ma il capolavoro di una politica che vive di idee e non si piega alla logica dei sondaggi e degli influencer. Di una politica capace di essere controcorrente. Siamo andati controcorrente per realizzare questa svolta. Controcorrente, contro tutti. Ma nel mondo che cambia ci sarà sempre più bisogno di persone capaci di andare controcorrente. »
Un libro coraggioso, ricco di passione, aneddoti e retroscena, ma soprattutto di una visione capace di squarciare il conformismo a cui troppo spesso siamo stati abituati. «all'inizio del 2021 abbiamo aperto una crisi di governo in piena pandemia. Ci hanno definito pazzi e irresponsabili ma noi pensavamo giusto e necessario per l'italia cambiare passo sui vaccini, sull'economia, sul futuro. Oggi sono più convinto di prima. L'ho fatto e lo rifarei, dunque, senza alcun dubbio. Sono convinto che il nostro gesto abbia aiutato in modo decisivo l'italia a svoltare. Grazie al nostro coraggio e all'arrivo di mario draghi, il paese e più forte di prima. E tuttavia avverto la responsabilità di raccontare, confidare, illustrare ciò che è accaduto in queste settimane, per chi davvero vuole conoscere, giudicare e criticare le nostre scelte. Ma voglio farlo partendo dalle ragioni profonde che ci hanno mosso, non dalla verità preconfezionata degli slogan, dei tweet, dei titoli acchiappa consenso. Ciò che è avvenuto non è una sconfitta della politica, ma il capolavoro di una politica che vive di idee e non si piega alla logica dei sondaggi e degli influencer. Di una politica capace di essere controcorrente. Siamo andati controcorrente per realizzare questa svolta. Controcorrente, contro tutti. Ma nel mondo che cambia ci sarà sempre più bisogno di persone capaci di andare controcorrente. »
Un libro coraggioso, ricco di passione, aneddoti e retroscena, ma soprattutto di una visione capace di squarciare il conformismo a cui troppo spesso siamo stati abituati. «all'inizio del 2021 abbiamo aperto una crisi di governo in piena pandemia. Ci hanno definito pazzi e irresponsabili ma noi pensavamo giusto e necessario per l'italia cambiare passo sui vaccini, sull'economia, sul futuro. Oggi sono più convinto di prima. L'ho fatto e lo rifarei, dunque, senza alcun dubbio. Sono convinto che il nostro gesto abbia aiutato in modo decisivo l'italia a svoltare. Grazie al nostro coraggio e all'arrivo di mario draghi, il paese e più forte di prima. E tuttavia avverto la responsabilità di raccontare, confidare, illustrare ciò che è accaduto in queste settimane, per chi davvero vuole conoscere, giudicare e criticare le nostre scelte. Ma voglio farlo partendo dalle ragioni profonde che ci hanno mosso, non dalla verità preconfezionata degli slogan, dei tweet, dei titoli acchiappa consenso. Ciò che è avvenuto non è una sconfitta della politica, ma il capolavoro di una politica che vive di idee e non si piega alla logica dei sondaggi e degli influencer. Di una politica capace di essere controcorrente. Siamo andati controcorrente per realizzare questa svolta. Controcorrente, contro tutti. Ma nel mondo che cambia ci sarà sempre più bisogno di persone capaci di andare controcorrente. »
Reportage inediti, testimonianze dirette, domande poste ai potenti del mondo e scene mai mostrate dai media compongono 'fahrenheit 9/11'. Dalle contestazioni alle elezioni presidenziali del 2000 alla denuncia delle imbarazzanti amicizie tra le famiglie bush, saud e bin laden. Il film descrive l'atmosfera di terrore generalizzato in cui vive la popolazione americana, le cui libertà individuali sono fortemente limitate dal 'patriot act', e si concentra sulle drammatiche conseguenze della guerra in iraq. Mentre il presidente declama l'onor di patria, nelle zone più povere del paese i giovani disoccupati vengono reclutati con allettanti promesse, per poi venire gettati al macello. Il fascicolo raccoglie saggi, commenti, interviste e altri materiali inediti.
'se torno per qualche giorno in italia, mi sento subito ingombrante. A 56 anni ho l'età sbagliata? Governi, imprese, esperti descrivono i miei coetanei come un 'costo'. Guadagniamo troppo, godiamo di tutele anacronistiche, e quando andremo in pensione faremo sballare gli equilibri della previdenza. Per i trentenni e i ventenni, invece, siamo 'il tappo'. Ci aggrappiamo ai nostri posti, non li facciamo entrare. Non importa se ci sentiamo ancora in forma, siamo già 'gerontocrazia'. Nessuno trova una soluzione a questa crisi, ma molti sembrano d'accordo nell'individuarne la causa: il problema siamo noi, i baby boomer. Siamo nati nell'ultima età dell'oro, quel periodo (1945-1965) che coincise con un boom economico in tutto l'occidente ed ebbe un effetto collaterale forse perfino più importante: l'esplosione delle nascite. Come se non bastasse, poi, lo straordinario allungamento della speranza di vita ci ha resi una delle generazioni più longeve. E di questa nostra inusitata sopravvivenza si parla quasi come di una sciagura annunciata, un disastro al rallentatore. Ma un evento individualmente così positivo - vivere di più - può trasformarsi in una calamità? No, noi baby boomer siamo un'enorme risorsa anche adesso che diventiamo 'pantere grigie'. La sfida, di cui s'intravedono i contorni in america, è quella di inventarci una nuova vita e un nuovo ruolo, per i prossimi venti o trent'anni. '
'l'inferno esiste e io ci sono stato. ' sono queste le parole con cui l'agente kasper, un ex carabiniere divenuto agente dei sevizi segreti e poi del ros, comincia a raccontare la sua vicenda a luigi carletti. La vicenda sembra incredibile: l'ex carabiniere italiano ha trascorso tredici mesi in un campo di concentramento cambogiano. Con lui dovevano sparire i risultati del suo lavoro, un'indagine lunga e difficile, con un nome che forse, prima di questa storia, non diceva molto ma ora significa tantissimo: supernotes. L'inferno dell'agente kasper comincia in italia ma si consuma in cambogia, dove nel marzo del 2008 viene sequestrato per essere eliminato. È sbattuto in prigioni improvvisate e in una caserma, poi in un ospedale-lager. Infine, a prey sar: un autentico campo di concentramento. Nessuno fa niente, qualcuno ha posto un veto. Troppo grande e troppo grave quel che l'agente kasper ha scoperto con la sua meticolosa indagine: banconote da cento dollari per milioni e milioni, stampate fuori dal territorio americano. Queste sono le supernotes. Ma chi le stampa? Quella che kasper scopre è una verità quasi incredibile. Documenti, testimonianze, riscontri e reperti: il materiale che luigi carletti e l'agente kasper riescono a mettere insieme nella loro attenta ricostruzione è impressionante. Ma sopra ogni cosa c'è l'esperienza diretta del protagonista, narrata con il ritmo e la forza di una spy story che intreccia e svela anche pagine inedite della recente storia italiana.
Romanzo di formazione, cronaca famigliare e insieme manifesto politico, in tempo di guerra è anche un atto d'accusa contro le generazioni che ci hanno lasciato in eredità un universo saturo e ostile. «ho trent'anni, sono il soldato di una guerra invisibile» il racconto di marco e dei suoi trent'anni tiene insieme la storia di una «generazione smarrita» e quella del novecento: il secolo di cui tutti siamo figli. Mi ha cercata un giorno per farmi conoscere la sua battaglia, la stessa di tanti suoi coetanei. La sensazione di non trovare un posto in una famiglia in cui ognuno, quel posto, giusto o sbagliato che fosse, l'aveva trovato. Un bisnonno partigiano, un nonno comunista e uno professore. Una nonna «santa», l'altra medico. I genitori nelle milizie degli anni di piombo, poi riparati nella vita dei boschi, infine in una setta. L'elenco degli eserciti è completo, a contare tre generazioni dalla sua. E lui? «io sono nato in un tempo di guerra mascherato da tempo di pace», mi ha detto: «quando dico noi, non so chi siamo, noi. Siamo una moltitudine di solitudini. Non c'è niente che possiamo cambiare». E invece sí. Invece questa storia mostra che c'è sempre un luogo dove andare. Qualcosa che cambia. Anche quando fuori c'è nebbia e nessuno ti indica la strada. La vita corre e chiama, bisogna saperla ascoltare.