Per la sua rovinosa e devastante incidenza sul corso del xx secolo, la germania nazista ha posto e continua a porre agli storici numerosi interrogativi, che hanno avuto finora risposte solo parziali o non del tutto convincenti. Come ha potuto il regime hitleriano, nella sua breve vita (appena dodici anni) e nella patria di goethe e beethoven, allestire praticamente indisturbato una mostruosa macchina di sterminio che ha annientato milioni di ebrei e di altri individui di razze
Le manovre intorno a telecom italia, il crac della parmalat di tanzi, l'ascesa dei nuovi finanzieri e non solo: il libro racconta la storia sotterranea del
Poliziotti i due investigatori protagonisti della storia, poliziotti i criminali catturati, questo libro è un 'real thriller', un poliziesco 'dal vero' dove vengono svelati dall'interno tutti i segreti di un'indagine. E' il racconto di come due detective dal fiuto straordinario, l'ispettore capo luciano baglioni e il vice sovrintendente pietro costanza, si siano trovati soli a lottare contro una banda di uomini spietati considerati imprendibili. E' la storia delle mille peripezie e stratagemmi messi in atto dai due protagonisti per muoversi all'interno di un vero e proprio incubo: la banda della 'uno bianca'.
'il mio partito non ha paura degli altri, è curioso. Il mio partito abbatte i muri, non alza i ponti. Il mio partito accoglie, non respinge gli elettori. Il mio partito si fa giudicare dai cittadini con il voto, non li giudica con moralismo supponente. Il mio partito usa la digitale, non il rullino. Il mio partito non è schizofrenico per cui un giorno vuole arrestare berlusconi e il giorno dopo lo farebbe presidente della convenzione costituente. Il mio partito rispetta la magistratura non solo quando manda gli avvisi di garanzia agli avversari. Il mio partito prende i voti degli altri. Perché se non prende i voti degli altri, poi gli tocca prendersi i ministri degli altri. Il mio partito difende le donne non una volta l'anno, ma tutti i giorni, con la parità di genere. E sa che le quote rosa sono un sistema grezzo. Ma non ne ha trovato uno migliore. Il mio partito rispetta i referendum. Anche quando dicono che il finanziamento pubblico ai partiti va abolito. Il mio partito si chiamerà partito democratico. Ma non l'abbiamo ancora costruito davvero'. Con il suo stile veloce, la battuta pronta, e ironico come solo un fiorentino sa essere, matteo renzi traccia i confini di un'italia possibile e futura. Perché adesso basta rottamare. È il momento di andare 'oltre'. Oltre la rottamazione di una classe politica che ha sprecato la propria opportunità di cambiare le cose. Questo libro è il manifesto politico di una bella italia, che parla di lavoro, di politica e di futuro.
Come è stato possibile che, nel cuore della vecchia europa, persone 'perbene', intelligenti e istruite abbiano aderito in massa alla causa del nazismo, abbracciandone i valori? Molti vedono nell'ideologia nazionalsocialista il prodotto di poche menti squilibrate, o una mera costruzione propagandistica per conquistare il consenso popolare. Ma l'ascesa di hitler non fu un incidente della storia. Il saggiatore ripropone al lettore italiano 'le origini culturali del terzo reich' il primo saggio ad aver esaminato il nazismo come sistema di pensiero capace di comporre - attraverso il collante dell'antisemitismo - convinzioni e ideali che da tempo circolavano nella società tedesca: il misticismo naturalistico del volk, l'irrazionalismo neoromantico, l'ossessiva riscoperta di un passato mitologico, il rifiuto del governo rappresentativo e dell'urbanizzazione, il razzismo. Un'ideologia 'nazional-patriottica' che si era accesa nelle circostanze dettate dalla travagliata unificazione tedesca e dall'impatto della rivoluzione industriale su una società prevalentemente agricola, e che divampò in seguito al diktat del trattato di versailles e all'enorme instabilità della repubblica di weimar. Il nazismo fu la tragica risposta a una crisi del pensiero e della politica che in germania imperversava da decenni.
Nel 1942 le forze dell'asse nazifascista erano vittoriose ovunque; nel 1944 divenne evidente che un esito della guerra favorevole agli alleati era solo questione di tempo. Cosa rese possibili questo rovesciamento di equilibri? In questo libro overy analizza i grandi settori in cui gli alleati seppero volgere a proprio favore le sorti del conflitto: la guerra sul mare, le grandi battaglie del fronte orientale, la guerra aerea, lo sbarco in normandia. Ma risalendo a monte, overy mostra dove ebbe origine la superiorità militare alleata: nella maggiore capacità di riconvertire alla guerra il sistema economico, nella superiorità tecnologica, nella maggiore efficienza della dirigenza militare, e infine nella mobilitazione morale delle popolazioni.
Le manovre intorno a telecom italia, il crac della parmalat di tanzi, l'ascesa dei nuovi finanzieri e non solo: il libro racconta la storia sotterranea del 'capitalismo di rapina'. I percorsi occulti del denaro, un sottobosco poco illuminato dagli articoli dei giornali, che secondo gli autori spesso non vanno oltre i semplici verbali d'interrogatorio o le intercettazioni telefoniche. Gli autori seguono le tracce dei soldi, entità resa ormai sempre più astratta, tra conti bancari e giochi di sponda in borsa, fino a ipotizzare complicità ad altissimo livello nelle grandi banche, nelle istituzioni, nel mondo politico, nelle autorità di controllo. Un'affollatissima galleria di personaggi: fazio, fiorani, ricucci, coppola, gnutti, tutti finiti sotto i riflettori dei media per effetto delle inchieste giudiziarie, alle cui spalle vive e lavora una folla di banchieri, avvocati, fiduciari. Sono loro a essere definiti come i gran sacerdoti del capitalismo di rapina.
Dal xx congresso del 1991, in cui fu decretata la morte del partito comunista italiano, sono passati diciotto anni. Fu una morte deliberata, accelerata dalla volontà di un 'nuovo inizio'. Quel nuovo inizio non c'è stato. Al suo posto si è verificata la perdita di un patrimonio politico, organizzativo e teorico fra i più complessi e strutturati del panorama mondiale. Il pci, dalla sua fondazione nel 1921 alla lotta partigiana, dalla svolta di salerno del 1944 alla destalinizzazione del 1956, dal lungo sessantotto al compromesso storico e all'occasione - mancata per sempre - dell'alternanza democratica, ha attraversato e segnato quasi un secolo di storia italiana. Un cammino che lucio magri ripercorre senza mai perdere di vista gli ineludibili, spesso fatali, nessi con gli eventi della scena politica internazionale. Negli anni sessanta il partito aveva raggiunto la propria maturità, era in piena ascesa ed era impegnato nell'ambizioso progetto della 'via italiana al socialismo'. E negli anni ottanta - nonostante inerzie e ritardi - le potenzialità riformatrici, l'influenza e il seguito di questa grande forza progressista erano ancora enormi. Perché allora nel congresso del 1991 prevalse quella decisione? Perché fu imposta una perdita tanto precipitosa quanto assoluta?
L'amministratore delegato della banca unicredit, alessandro profumo, nel 2007 ha guadagnato 9 milioni e mezzo di euro, 25 mila euro al giorno. Quanto un lavoratore medio in un anno. Il dibattito sugli stipendi dei manager sta diventando centrale in tutti i paesi sviluppati. Solo in italia se ne discute pochissimo, come se l'argomento fosse ritenuto sconveniente. Questo libro affronta il tema in profondità, analizzando una raffica di casi che lasciano allibiti i piccoli azionisti, i dipendenti e gli stessi clienti delle società quotate in borsa. Perché nel 2007 le buste paga dei cinquanta manager più pagati sono cresciute del 17 per cento (in un anno in cui sono andati male borsa e bilanci) mentre quelle dei lavoratori dipendenti solo del 2,3 per cento? Le retribuzioni dei top manager sembrano aver strappato ai salari il titolo di 'variabile indipendente'. Perché nella classifica dei manager più pagati d'italia ci sono spesso i grandi azionisti o loro famigliari? Forse perché i capitalisti italiani riescono a comandare nelle aziende con così poche azioni che se dovessero vivere di dividendi sarebbero poveri. Gli autori raccontano, in un linguaggio semplice e ricco di storie, come gli stipendi dei manager aiutino a capire la crisi profonda dell'economia italiana, e di un'industria che sembra non tenere il passo con la competizione internazionale.
Questa è la storia di una piccola città della germania durante gli anni della repubblica di weimar e i primi anni del terzo reich; ed è al contempo un tentativo di comprendere come una democrazia civile sia potuta precipitare e affondare in una dittatura. Thalburg (in realtà nordheim) è un tranquillo centro dell'antico regno dello hannover, diecimila abitanti, molto commercio e poche industrie, che negli anni che vanno dal 1930 al 1935, come tutta la germania, cambia volto: sulla base di una documentazione e di un'indagine personale, allen racconta le tappe di quella tragica trasformazione, dando un volto e un'identità precisa a fatti e persone che hanno legato il loro destino alle sorti del popolo tedesco.