Un mattino di una torrida estate sivigliana i coniugi vega vengono trovati morti nella loro casa di santa clara, la città-giardino costruita nei primi anni cinquanta dagli americani nella città andalusa. Malgrado ogni indizio sembri indicare un patto suicida, l'ispettore javier falcón è tutt'altro che convinto. Dalle indagini sull'attività di rafael vega, un costruttore di successo, emergono ambigui legami con la mafia russa. E i primi interrogatori rivelano che la comunità dell'esclusiva santa clara nasconde disperazione, fallimenti ed enigmi inconfessati. Fra i primi a parlare vi sono marty krugman, architetto americano che lavorava con vega, e la bellissima moglie madeleine. Si sono trasferiti lì, stando alle loro dichiarazioni, per sfuggire all'america del dopo 11 settembre, ma il loro passato sembra nascondere ben altre motivazioni. Un altro vicino chiamato in causa è l'attore fabio ortega, la cui stella si è offuscata dopo che il figlio è finito in galera per un delitto infamante. Sotto il caldo impietoso dell'andalusia l'elenco delle morti misteriose si allunga. E dopo che una nuova pista sembra portare falcón a un giro di pedofili che si credeva debellato, seguiamo col fiato sospeso l'ispettore mentre collega indizi e fili in apparenza irrilevanti e ricostruisce un complicato intrigo che lo costringe a confrontarsi con le atrocità della psiche umana.
Sono le tre di notte del 4 novembre. Il dottor carlo lonati viene chiamato per un'urgenza, il paziente lo conosce bene. Attraversa sotto una pioggia micronizzata i cinquecento metri che lo separano dalla casa del notaio luciano galimberti, suo antico compagno di bagordi. Può solo constatarne la morte per infarto. Ma c'è qualcosa che non lo convince, e nelle ore successive arrivano altri indizi e i sospetti crescono. Il dottore non può fare a meno di indagare: vuole sapere se il suo vecchio amico è davvero morto per cause naturali. Per farlo, dovrà conquistare la fiducia della moglie e della figlia di galimberti. E scoprire che la verità si trova forse sull'altra sponda del lago di como. 'dopo lunga e penosa malattia' è l'unico giallo scritto da andrea vitali. E forse non è un caso che abbia come protagonista un medico sensibile e acuto. L'indagine è concentrata in una settimana, tra le esitazioni dell'improvvisato detective e il moltiplicarsi di tracce e confidenze, fino al colpo di scena finale.
Lui un giovane artista spiantato cresciuto in una roulotte in georgia. Lei la bellissima figlia di un potente senatore della carolina del sud. Ma quando doss michaels e abigail grace coleman si incontrano, entrambi capiscono all'istante di aver trovato l'anima gemella e si sposano, contro il volere del padre di lei. Un matrimonio perfetto, ma dopo dieci anni di felicità, il mondo crolla loro addosso: abigail si ammala gravemente, lotta contro la malattia con tutte le sue forze e con doss sempre al suo fianco. Quando capisce che non c'è più nulla da fare, decide di impiegare il poco tempo che le rimane, le poche energie residue, nel realizzare dieci desideri, dieci cose per cui vale ancora la pena di lottare. Doss sa che per assecondarla dovrà praticamente rapirla, sa che il padre si opporrà con tutte le sue forze a questa 'follia', sa che lui e abbie dovranno vivere come fuggitivi, inseguiti dalla polizia. Sa, ma non gli importa: l'unica cosa che conta per lui è far diventare realtà i sogni di abbie, soprattutto l'ultimo, quel lungo viaggio sul fiume che lui le aveva promesso fin da quando erano fidanzati. E doss farà di tutto. Fin dove finisce il fiume.
Premio strega 2009. È notte, l'orfanotrofio è immerso nel sonno. Tutte le ragazze dormono, tranne una. Si chiama cecilia, ha sedici anni. Di giorno suona il violino in chiesa, dietro la fitta grata che impedisce ai fedeli di vedere il volto delle giovani musiciste. Di notte si sente perduta nel buio fondale della solitudine più assoluta. Ogni notte cecilia si alza di nascosto e raggiunge il suo posto segreto: scrive alla persona più intima e più lontana, la madre che l'ha abbandonata. La musica per lei è un'abitudine come tante, un opaco ripetersi di note. Dall'alto del poggiolo sospeso in cui si trova relegata a suonare, pensa 'io non sono affatto sicura che la musica si innalzi, che si elevi. Io credo che la musica cada. Noi la versiamo sulle teste di chi viene ad ascoltarci'. Così passa la vita all'ospedale della pietà di venezia, dove le giovani orfane scoprono le sconfinate possibilità dell'arte eppure vivono rinchiuse, strette entro i limiti del decoro e della rigida suddivisione dei ruoli. Ma un giorno le cose cominciano a cambiare, prima impercettibilmente, poi con forza sempre più incontenibile, quando arriva un nuovo compositore e insegnante di violino. È un giovane sacerdote, ha il naso grosso e i capelli colore del rame. Si chiama antonio vivaldi. Grazie al rapporto conflittuale con la sua musica, cecilia troverà una sua strada nella vita, compiendo un gesto inaspettato di autonomia e insubordinazione.
Giulietta ama i gatti, parla al telefono con i criceti, chiama i topi 'tipi', e tiene per l'eternità una barca rovesciata in un giardino spelacchiato. Giulietta ha la risposta pronta come un coltello affilato, un paio di tette degne di nota, un amico che si chiama mostro, un marito sposato di corsa, una madre e una nonna che non si fanno i fatti loro, un'amica pronta a tradirla, e una viscerale e spiegabilissima tendenza al suicidio. Ma, cosa più importante, giulietta a otto anni incontra daniele, il grande amore della sua vita, che tuttavia non sa di essere il grande amore della sua vita. Da questo momento la vita di giulietta cambia, raggiungendo abissi di catastrofe mai toccati prima. Un romanzo in cui il destino non va mai nella direzione attesa, e segue un cammino perfidamente tortuoso, disseminato di battute al vetriolo, lampi di romanticismo, e mazzate improvvise come fulmini d'agosto.
Fa un caldo torrido, asfissiante, ma a filippo landini, di professione aspirante scrittore, il respiro manca per ben altre ragioni. La sua vita corre sul filo della precarietà: il computer è pieno di romanzi che nessun editore vuole pubblicare; a stento riesce a sbarcare il lunario; il suo vicino di casa lo costringe a deprimenti serate a base di gin; le giornate si trascinano nell'ozio. E, come se non bastasse, suo padre lo osserva attraverso una vecchia fotografia appesa in bagno con cui lui parla e si confida. Non come con sua madre, che lo crede ricco e affermato ma non rinuncia a raccomandarlo a tutti i santi e gli invia immagini sacre. Precaria è anche la sua vita amorosa, costellata di donne che si susseguono senza tregua. Una passione forte e totale, quella di landini per le donne. Tutte cercate, volute, inseguite, rincorse. La fidanzata snob e arrivista; la cugina spregiudicata e seduttiva; la cameriera di un bar, scontrosa e sfuggevole; la giovane e attraente signora borghese annoiata e in cerca di evasione; la studentessa libera e trasgressiva. Queste e una infinità di altre figure femminili possedute o solo sognate, desiderate o solo intraviste, idealizzate o pazzamente amate - si affollano in quello che via via si scopre essere non 'la storia di un perdigiorno' ma un intenso e originale 'romanzo sulle donne'.
'È un privilegio o una condanna scoprirsi americani? Il paese delle mille contraddizioni, la nazione del melting pot, dove la geografia, ignorata a scuola, s'impara grazie alle tante guerre combattute, dal lontano vietnam all'attuale iraq, è ancora la migliore democrazia del mondo? Gli americani sono convinti di aver sempre ragione, per definizione, semplicemente perché loro sono americani e tu no. Meno sanno del mondo e più lo vogliono cambiare a propria immagine e somiglianza. Ma forse il segreto dell'america sta nel suo essere una nazione eccitante, un paese che non ti annoia mai, dove ciò che sembrava certo ieri diventa assurdo domani. L'america ti inganna, ti tradisce, ti diverte. Vittorio zucconi, da molti anni corrispondente per la repubblica dagli stati uniti, compie un viaggio fra i riti e i tic di questo immenso paese: dal mcdonald al poker in tv, dalle devastazioni dell'uragano katrina alla mania di grandezza dei grattacieli, che resiste anche dopo la tragedia dell'11 settembre 2001'.
Mai come di questi tempi la questione della compatibilità tra fede e ragione, tra scienza razionale e credenze religiose ha appassionato il pubblico dei lettori. Molti libri di successo radicalizzano lo scontro, sostenendo che nessuna teologia può resistere di fronte al cammino inarrestabile del progresso scientifico. Frank tipler, fisico americano, non è d'accordo e sostiene una tesi sorprendente: nulla, nella dottrina cristiana e nel racconto evangelico, è incompatibile con le leggi della fisica moderna. L'esistenza del dio di ebrei e cristiani, la causa prima dell'universo, non contraddice alcuna legge di natura, al contrario: sono gli stessi fisici che postulano la necessità di una singolarità cosmologica, un inizio non causato del cosmo. I miracoli raccontati nei vangeli, lungi dall'essere improponibili in un quadro di riferimento scientifico, sono, invece, fisicamente realistici: è addirittura possibile ideare dei veri e propri esperimenti per provare la validità di alcuni dei miracoli più importanti. Dalla dottrina della resurrezione, alla verginità di maria, all'incarnazione, tipler ci dimostra come le concezioni in apparenza meno scientificamente plausibili del cristianesimo si fondino, o possano fondarsi, su una legge fisica certa, e possano trovare conferma nei più recenti studi di laboratorio. La fisica del cristianesimo è un ponte gettato tra la nuova scienza e la teologia.
Araba, musulmana e colta, la protagonista di questo libro, nata e cresciuta a damasco, si è trasferita a parigi dove si occupa della biblioteca di arabistica dell'università. Nella sua vita c'è stato un uomo fondamentale, un uomo che le ha aperto un mondo prima sconosciuto, erotico, carnale. Questo incontro l'ha portata a mettere in pratica le teorie che ha appreso in anni di letture clandestine degli antichi testi di letteratura erotica araba, fino a risvegliare i ricordi dell'infanzia siriana, memorie di un mondo degli adulti complesso e contorto, fatto di segreti, tradimenti e passioni. Senza dimenticare le confidenze delle amiche, o i tipici rituali della cultura araba come l'hammam, e le leggi, i testi sacri, tutto diventa materia di una ricerca che fa del corpo il mezzo e il fine della ricerca stessa. E la protagonista intraprende questo percorso proprio perché si sente figlia orgogliosa di un universo culturale profondamente arabo. Ribalta i luoghi comuni sul rapporto tra sesso e islam, e mostra come nella tradizione araba il piacere sessuale non sia un peccato, bensì una grazia di dio, un 'assaggio', un'anticipazione dei piaceri che attendono gli individui in paradiso.
Nel villaggio di malbry non è facile essere giovani e coltivare i propri sogni. Le regole e la disciplina la fanno da padroni; i giochi e gli incantesimi sono stati proibiti. Eppure maddy non ha mai smesso di credere nel potere dei sogni e della magia. Lei è diversa da tutti: è ribelle, curiosa, testarda, e sulla mano ha il marchio di una runa. Per molti si tratta di un segno maledetto, ma non per il guercio, il misterioso straniero che racconta storie affascinanti, l'unico amico che maddy abbia mai avuto. È lui a svelarle il misterioso linguaggio delle rune e a introdurla in quell'universo proibito e vietato dove sono nascosti gli incantesimi, la conoscenza e il segreto delle sue origini. Mentre il futuro inciso sulla sua mano si avvicina giorno dopo giorno, una terribile catastrofe minaccia di distruggere per sempre quel mondo perduto. Maddy è l'unica in grado di salvarlo: sarà un'avventura appassionante, una corsa contro il tempo, una guerra contro nemici dai poteri oscuri.