Che cosa ci fa un ex terrorista a colonia, mentre la città si prepara all'arrivo dei più potenti della terra, convocati per l'imminente g8? È la domanda che tormenta liam o'connor, fisico irlandese candidato al premio nobel e autore di bestseller, in germania per un tour promozionale. Liam è certo di aver visto proprio all'aeroporto un suo vecchio amico, paddy clohessy, un tempo membro dell'ira e ora, almeno in apparenza, impiegato nella struttura che è al centro della rete di massima sicurezza che circonda la città. Genio per natura (e spesso ubriaco per scelta), liam non riesce a convincere nessuno del potenziale pericolo: la sua addetta stampa, kika wagner, è troppo occupata a fargli rispettare gli impegni presi con i librai e i notabili cittadini per dar retta ai suoi sproloqui; la polizia è travolta da una valanga di problemi ben più concreti; i responsabili dell'aeroporto sono sicuri di aver creato intorno a loro una fortezza inattaccabile. Eppure liam ha ragione: qualcuno ha deciso che quel g8 è il momento giusto per colpire al cuore la comunità internazionale, per compiere un attentato così eclatante da cambiare per sempre il destino dell'umanità. E soltanto lui può capire sino in fondo la tecnologia avveniristica che si nasconde dietro quel progetto e fermarlo. Sempre che il killer non fermi prima lui.
Jack greene e alessandro massignani ricostruiscono la biografia del principe junio valerio borghese e della decima mas, la prima unità della storia navale moderna composta da commando. Personalità controversa e discussa già durante il fascismo, accostato negli anni a complotti di destra, golpe falliti e attività clandestine, borghese continua a suscitare reazioni contrastanti. Gli autori, dopo aver setacciato gli archivi ufficiali ed essersi affidati alle memorie di veterani che combatterono su fronti opposti, offrono un quadro esauriente della vita e degli avvenimenti che lo videro protagonista.
Quando compie trent'anni, dea si trasferisce per motivi di lavoro da un paesino della toscana a milano. Dal primo momento in cui mette piede nella grande città, si scontra con una serie interminabile di difficoltà quotidiane. In breve tempo diventa oggetto di traversie e cattiverie di ogni genere e provenienza. Dopo un'intera notte spesa a piangere sull'ennesimo torto subito, dea viene svegliata da una voce maschile. Ma non è il suo angelo custode; è il suo nuovo amico immaginario 'bastardo dentro', che cinicamente le suggerisce come affrontare il mondo. L'amico immaginario farà di dea una perfetta bastarda dentro, finalmente padrona della sua realizzata felicità.
Dopo quattro lunghi viaggi in vespa attraverso 134 paesi, dopo più di 250. 000 chilometri in sella alle sue due ruote, nel 2004 giorgio bettinelli decide di iniziare una nuova vita in cina. Compra una casa sulla riva sinistra del mekong, si sposa. Sembra l'avvio di una stagione della vita più sedentaria, o almeno più tranquilla. E invece il demone del movimento è di nuovo in agguato. Il quinto viaggio comincia nel maggio del 2006. Questa volta è un viaggio in un paese solo, ma toccherà tutte le trentatré realtà geografiche che compongono l'immenso mosaico cinese: un all china tour su due ruote in cui con ironia, con affabilità, con annotazioni puntuali, bettinelli fa immergere il lettore nel grande punto interrogativo rappresentato dalla cina di oggi. Dai minuscoli villaggi di provincia agli immensi cantieri cittadini, dalle strade sconnesse ai modernissimi snodi autostradali, dai deserti sconfinati agli shopping malls all'occidentale. Sono diciotto mesi, 39. 000 chilometri, per incontrare nuovi ricchi e contadini, burocrati e donne bellissime, vecchi e giovani, per sentire qualcosa degli infiniti sapori e colori, suoni e silenzi che cadenzano la vita di tutti i giorni nei territori dell'antico impero celeste. Per conoscere cosa c'è davvero dentro il nuovo miracolo cinese.
Cinquantamila anni fa un meteorite radioattivo aveva colpito la terra. Ritrovato intorno all'anno mille da erik il rosso e i suoi vichinghi, era stato sepolto in una caverna. Ora, due fazioni rivali vogliono impossessarsi del meteorite per costruire una bomba di enorme potenza, capace di spazzar via un'intera metropoli. Un gruppo di terroristi islamici dell'ucraina e quello guidato da un folle miliardario che vuole spazzar via l'islam si fronteggiano senza esclusione di colpi. Solo l'organizzazione del geniale juan cabrillo con le sue meraviglie tecnologiche che solcano i mari, dotate di armamenti sofisticatissimi, può salvare l'occidente e il resto del mondo dall'occidente. Ma il meteorite non è l'unica pietra al centro dell'intrigo: alla mecca è scomparsa la pietra più sacra, la pietra nera della kaaba, e gli uomini di cabrillo rischiano la decapitazione se questa non verrà ricollocata al suo posto.
Sette racconti, sette storie del mistero nella scia di poe, lovecraft e king, che si servono del fantastico per far emergere uno smarrimento nuovo, un panico sconosciuto. Gomme capaci di cancellare case e uomini, prati maledetti, mostri gentili e manichini animati, atmosfere quiete che esplodono all'improvviso mettendoci di fronte a quella particolare forma di orrore che solo l'incomprensibile può suscitare.
Firmino è un topo nato in una libreria di boston negli anni sessanta. È il tredicesimo cucciolo della nidiata, il più fragile e malaticcio. La mamma ha solo 12 mammelle e firmino rimane l'unico escluso dal nutrimento. Scoraggiato, si accorge che deve inventarsi qualcosa per sopravvivere e comincia ad assaggiare i libri che ha intorno. Scopre che i libri più belli sono i più buoni. E diventa un vorace lettore, cominciando a identificarsi con i grandi eroi della letteratura di ogni tempo. In un finale di struggente malinconia, firmino assiste alla distruzione della sua libreria ad opera delle ruspe per l'attuazione del nuovo piano edilizio.
Carolina ha quasi quattordici anni. È unica, come lo sono molte ragazze di quell'età. È un momento magico. Ci sono le amiche con cui dividere i giorni e i sogni. Ci sono i primi baci rubati nella penembra del portone. C'è la musica che capita sempre al momento giusto e quelle parole che sembrano sempre parlare di lei. Poi ci sono le feste. C'è la scuola, ci sono gli scherzi tra gli alunni, a quel professore che è un soggetto, ma anche gli esami da preparare. C'è una nonna meravigliosa che la sa guardare in fondo all'anima. C'è un fratello leggendario che aiuta il suo cuore a sognare. E l'amore? Com'è per davvero l'amore? Ha forse gli occhi di massimiliano, incontrato per caso? È quello l'amore? Chissà. Peccato che carolina ha perso il cellulare e con il cellulare tutto quello che sapeva di lui. Però non ha dubbi, ritroverà quel ragazzo. E così, mentre sogna di arrivare presto tre metri sopra il cielo, la vita scivola spensierata tra le avventure di ogni giorno, tra le ombre della vita famigliare, ancora lontana dal sospetto e dalla sfiducia, accelera ogni volta che gli affetti le aprono il cuore, si arrampica con agilità sulla speranza, sull'alba, sul futuro. La strada è lì, di fronte a lei, invitante, morbida, infinita. E carolina è pronta a essere felice.
Jamal è uno psicanalista che vive da solo a londra. È separato, ha un figlio che adora, una sorella difficile e un caro amico che in età avanzata scopre le gioie del sesso non convenzionale. Ha molti ricordi, diverse avventure da raccontare, ma soprattutto ha un segreto che lo tormenta da decenni: il peso di un omicidio, tragicamente legato alla scomparsa del suo primo amore, ajita. Ecco allora che ciò che è stato ritorna prepotentemente a cercarlo e a metterlo di fronte a una scelta, a una possibilità di riscatto. Hanif kureishi torna con un affresco che parte dagli anni settanta e arriva, fra droghe e cultura pop, fino ai turbamenti della londra moderna.
La morte di moro sarebbe stata decisa sin dall'inizio del sequestro dello statista e niente avrebbe potuto evitarla, questa è la tesi di più ampia circolazione. Diversa invece l'argomentazione di andrea colombo che, analizzando il caos di quei 55 giorni di detenzione, ne rintraccia un filo conduttore. Il pci temeva l'estremismo e la possibilità di un radicamento del terrorismo in una parte della sua base, la de la crisi di governo perché non si sentiva pronta a nuove elezioni; le br pensavano che senza il clamore di quella violenza sarebbero scomparse. A condannare a morte moro non furono né la ragion di stato né le necessità rivoluzionarie, ci spiega colombo, bensì la convenienza politica a breve termine, la meschina 'logica di partito'. La paura di perdere consenso e potere condizionò tutti: i partiti di governo, il pci ma anche le br, che un partito si consideravano e che come tale agirono. Il rapimento e l'omicidio di aldo moro furono la conseguenza di un durissimo scontro a sinistra che nel 1978 durava già da dieci anni, e questa 'guerra civile' a sinistra ha determinato sia la scelta omicida delle br, una scelta che gli stessi brigatisti consideravano perdente, sia la rigidità del pci che di fatto impose alla stessa democrazia cristiana la linea della fermezza. Lo scontro finale che si svolse a sinistra nei 55 giorni del sequestro moro, si concluse senza vincitori.