Se siete alla ricerca di un thriller psicologico che vi tenga incollati alle pagine, non potete perdervi una giornata nera, il libro più bello di aldo costa, autore di grande livello letterario. In questo romanzo, pubblicato da marsilio nella collana lucciole, assistiamo alla trasformazione di una breve vacanza estiva in un incubo senza ritorno per una coppia in crisi. Tutto comincia quando i due protagonisti si fermano in un locale sgradevole e isolato lungo la strada costiera, dove vengono truffati e umiliati da un oste untuoso e chiacchierone. Da quel momento, una catena di eventi inesorabili li porterà a compiere gesti estremi e irreparabili, in una spirale di violenza e follia che li coinvolgerà fino all'ultimo respiro.
Una giornata nera è un piccolo capolavoro di suspense, che ricorda le atmosfere di friedrich dürrenmatt e patricia highsmith. Con una scrittura essenziale e cruda, aldo costa riesce a creare una tensione drammatica crescente, scandagliando le pieghe più riposte dell'animo dei suoi personaggi e mostrando come una bugia possa avere conseguenze devastanti. Il lettore viene catturato da una palpabile inquietudine, che lo spinge a seguire le vicende di questa coppia infelice fino al colpo di scena finale.
Questa è la mia recensione di una giornata nera, il libro che vi consiglio se amate i thriller psicologici ad altissima tensione. Se volete scoprire gli altri libri di aldo costa, potete visitare il suo sito ufficiale o seguire la sua pagina facebook. Buona lettura!
Tra friedrich dürrenmatt e patricia highsmith, un thriller psicologico ad altissima tensione e di grande livello letterario. Con una magistrale abilità nel dosare la tensione drammatica e scandagliare le pieghe più riposte dell'animo dei suoi personaggi, aldo costa cesella un piccolo grande gioiello narrativo che avviluppa il lettore nelle spire di una suspense sottile e implacabile. «una palpabile inquietudine cattura immediatamente i lettori in questa 'giornata nera' di aldo costa. Una breve vacanza estiva si trasforma in un baratro di bugie nelle quali cova l'abnorme. Crudo, essenziale, un racconto che ci dice che a volte è troppo tardi, definitivamente tardi, per porre rimedio alle menzogne» – gianni farinetti si avvicina lentamente al baratro. Quando vede il mare, viene colta dalla nausea. La superficie schiumosa è laggiù in fondo, molto più in basso di quanto credesse. Forse sono centro metri, forse di più. Inspira profondamente per ricacciare indietro il panico, poi volta la testa e cerca di intercettare la direzione dello sguardo di lui per sapere dove cercare. Che cosa o chi, lo sa già. Una brutta costruzione di cemento in equilibrio su un precipizio appare tra le curve della strada costiera. Sarà un bar? Una trattoria per camionisti? È comunque il primo locale pubblico dopo chilometri di curve percorse sotto il peso di un'afa opprimente. L'uomo e la donna viaggiano da ore sotto il sole implacabile, e sono di pessimo umore per qualcosa che è successo la sera prima. Quella breve vacanza avrebbe dovuto riavvicinarli, ma niente sta andando per il verso giusto. Hanno proprio bisogno di un caffè, così decidono di fermarsi. La breve pausa distensiva si prolunga però oltre ogni possibile previsione, caricandosi di una tensione crescente. L'oste, un personaggio sgradevole e untuoso, li stordisce di chiacchiere e continua a servirgli piatti che loro non hanno ordinato. All'arrivo del conto, esorbitante, l'irritazione dell'uomo raggiunge il culmine. È una catena di eventi che sarebbe possibile spezzare in qualsiasi momento, e che invece si dipana inesorabilmente fino all'attimo in cui tutto collassa, così che una giornata storta come ne possono capitare a chiunque si trasforma in un incubo senza ritorno.