Scritto nel 1932, 'il mondo nuovo' è ambientato in un immaginario stato totalitario del futuro, nel quale ogni aspetto della vita viene pianificato in nome del razionalismo produttivistico e tutto è sacrificabile a un malinteso mito del progresso. Il culto di ford domina la società mentre i cittadini, concepiti e prodotti industrialmente in provetta, non sono oppressi da fame, guerra, malattie e possono accedere liberamente a ogni piacere materiale. In cambio del benessere fisico, però, devono rinunciare a ogni emozione, a ogni sentimento, a ogni manifestazione della propria individualità. Produrre, consumare. E, soprattutto, non amare. Un libro visionario, dall'inesausta forza profetica, sul destino dell'umanità. E sulla forza di cambiarlo. Al romanzo, qui per la prima volta accompagnato dalla fondamentale prefazione che lo stesso autore scrisse nel 1946, segue la raccolta di saggi 'ritorno al mondo nuovo' (1958) nella quale huxley tornò a esaminare le proprie intuizioni alla luce degli avvenimenti dei decenni centrali del novecento.
John rivers, un giovane scienziato, diventa l'assistente del premio nobel henry maartens. Invitato a vivere con la famiglia di maartens, rivers si ritrova attratto da katy, la bellissima moglie del grande scienziato, e diventa oggetto del desiderio della figlia adolescente ruth, che cerca invano di sedurlo. Rivers ricompone i frammentati ricordi di questa drammatica esperienza, ritrovando tra le pieghe del passato una storia più insensata e vera di qualsiasi romanzo, e pagine di vita da raccontare a un amico la notte di natale.