L'isis stringe l'occidente nella morsa del terrore. È ormai una banalità dirlo; quel che non è banale è comprendere che genere di fenomeno sia e, di conseguenza, come potremmo contrastarlo o almeno contenerlo. Dopo aver studiato approfonditamente le vite e i profili degli autori di tutti gli attentati in nord america e in europa, da quello della metropolitana di londra ai fatti recenti di parigi, alessandro orsini, uno dei massimi esperti in materia, ci offre una visione lucidissima e destinata a rovesciare molte idee consolidate. Parte da una tesi sconvolgente: l'isis è l'organizzazione terroristica più fortunata al mondo. Perché? Quanto a forza militare, non è in grado di competere con l'occidente. Eppure è potuta diventare man mano più temuta e pericolosa perché le potenze che avrebbero dovuto combatterla sono venute a trovarsi in una sorta di paralisi, dovuta alla paura o a miopi giochi di equilibrio politico. L'altro grande punto di forza dell'isis è il fenomeno, sempre più pervasivo, della radicalizzazione: come può accadere che tanti giovani, di diversa estrazione, in medio oriente e nel ricco occidente, si trasformino in inafferrabili, sanguinari soldati della jihad? Illuminandoci i loro oscuri percorsi biografici, svelandoci i veri volti di individui come i fratelli kouachi che hanno massacrato la redazione di «charlie ebdo», orsini ci permette di entrare negli schemi mentali che muovono l'isis. Solo così possiamo tentare di dare una risposta alle domande che più ci turbano: dobbiamo avere paura? Ci sono dei modi per placare l'ondata terroristica? L'occidente e il suo benessere saranno inesorabilmente spazzati via?
Il terrorismo rosso ha avuto in italia profonde radici culturali e ideologiche. Questa è stata una delle cause principali della sua longevità e della sua imponenza. Il mito della rivoluzione assoluta ha abbagliato uomini e donne di ogni età e condizione sociale. Dopo aver dedicato un ampio volume al fenomeno brigatista, l'autore rivolge la sua attenzione a quella cultura