Ricordando la 'santa collera' del pastore luterano kaj munk; il primo sciopero dei braccianti africani, guidato dallo studente di ingegneria e lavoratore nei campi yvan sagnet, fino all'esperienza di riace, zanotelli tira le fila di un'italia impegnata e rilancia con forza il valore politico della disobbedienza civile. 'mi diranno che faccio politica? La vita di ogni giorno è politica. Ogni nostra scelta è politica. ' - alex zanotelli questo libro racconta il razzismo di ieri e soprattutto di oggi, potente macchina del consenso. Missionario e attivista – da sempre convinto che 'dio è schierato, è il dio degli oppressi, degli schiavi, dei poveri' –, alex zanotelli compone uno scritto politico che non è solo denuncia del presente ma contributo essenziale di conoscenza. È il precipitato di oltre cinquant'anni vissuti fianco a fianco con gli ultimi della terra, prima in sudan poi in kenya, in una delle infinite baraccopoli di nairobi. È sorprendente leggere il racconto della quotidiana distorsione dei fatti, di cui ormai siamo vittime, spesso inconsapevoli. È decisivo restituire una storia ai popoli in fuga, per capire quello che sta succedendo, perché di quella storia siamo responsabili. Ricordando la 'santa collera' del pastore luterano kaj munk; il sanctuary movement che, a partire dagli stati uniti, ha trasformato le chiese in rifugi protetti; il primo sciopero dei braccianti africani, guidato dallo studente di ingegneria e lavoratore nei campi yvan sagnet, fino all'esperienza di riace, zanotelli tira le fila di un'italia impegnata e rilancia con forza il valore politico della disobbedienza civile.