Ci sono bambini che passano i loro vuoti pomeriggi a raccontarsi, seduti all'ombra delle macerie, storie di uomini misteriosamente scomparsi. Madri che in affannose corse contro il tempo bussano alle porte dei villaggi in cerca di denaro per riscattare i figli dalle mani di un esercito di aguzzini. Un popolo intero umiliato da anni di privazioni, violenze e indifferenza. Questa è la cecenia, un paese tenuto accuratamente lontano dai riflettori dove
Se siete alla ricerca di uno dei libri più belli di anna politkovskaja, vi consigliamo di leggere proibito parlare. Cecenia, beslan, teatro dubrovka: le verità scomode della russia di putin. Si tratta di una raccolta di articoli e reportage della giornalista russa, uccisa nel 2006 per il suo impegno contro il regime di putin e la guerra in cecenia.
In questo libro, politkovskaja ci porta nel cuore del conflitto ceceno, raccontandoci le storie di chi ha subito violenze, torture, soprusi da parte delle forze russe o dei ribelli. Ci mostra le atrocità commesse durante gli assedi al teatro dubrovka di mosca nel 2002 e alla scuola di beslan nel 2004, dove centinaia di civili sono stati usati come ostaggi e molti sono morti. Ci svela le menzogne e le manipolazioni del governo russo, che cerca di nascondere la realtà e di criminalizzare i dissidenti.
Proibito parlare è un libro coraggioso e sconvolgente, che ci fa conoscere una delle voci più autorevoli e critiche del giornalismo russo. Anna politkovskaja non ha avuto paura di denunciare le ingiustizie e le violazioni dei diritti umani in cecenia e in russia, pagando con la vita il suo impegno. Questo libro è un tributo alla sua memoria e alla sua opera, che merita di essere letta e diffusa.
Da qualche tempo l'occidente cerca di tranquillizzarsi sulla russia, pensando a vladimir putin come a un bravo ragazzo volenteroso. In questo libro la giornalista moscovita politkovskaja, nota per i reportage sulle violazioni dei diritti umani e civili in russia, ribalta quest'immagine. Non si tratta però di una fredda analisi politica. Come spiega la stessa autrice: 'il mio libro è fatto di appunti disordinati ai margini della vita in russia. Per il momento non posso analizzare quell'esistenza. Sto semplicemente vivendo, e prendendo nota di ciò che vedo'. E ciò che vede è una vita quotidiana grottesca, quando non tragica, il crack economico, le degenerazioni dell'ex armata rossa, la strage dei bambini a beslan.