Con un tocco ironico e surreale, anna siccardi mette le relazioni sotto la lente dei desideri e delle passioni, e mostra come la felicità si nasconda nel saper accettare e perdonare le cose della vita, lasciandole finalmente andare. «dodici storie, come i dodici passi degli alcolisti anonimi: nella milano di oggi, i protagonisti si incrociano, si perdono, si ritrovano, ognuno alle prese con la sua forma di dipendenza e con il tentativo di trovare una vita di uscita» - il venerdì «personaggi che si perdono e si ritrovano, animati da demoni cui l'autrice, andando oltre lo stretto realismo, restituisce la complessità delle nostre vite, soprattutto nel rapportarsi agli altri» - cristina taglietti, la lettura in una milano attuale e senza tempo sette personaggi attraversano le dodici storie di questo libro, affacciandosi ognuno alla vita dell'altro di corsa o in punta di piedi. Il passato li ha traditi in maniera sbadata e casuale, e ora tentano di riparare il giocattolo rotto che è la loro esistenza. I demoni con cui fanno i conti sono alcol, serie tv, droghe, relazioni sbagliate e illusioni. Dipendenze che sono diventate malattia e cura insieme, bolle in cui il tempo si ferma, li consola e li inganna. Come capita a leo, che si risveglia dopo una nottata alcolica e scopre di dovere dei soldi a un malavitoso giapponese; ad anna e chiara, che non possono fare a meno di prendersi cura di un padre assente finito in carcere; e a irene, che cerca nell'ultima seduta dalla psicologa la soluzione alla sua incapacità di amare. Ispirato ai dodici passi degli alcolisti anonimi, la parola magica intreccia storie di uomini e donne che si inseguono e si perdono come i personaggi di america oggi. Questo libro è per chi vede i suoi ricordi come un puzzle a cui manca una tessera, per chi preferisce i dialoghi immaginari a quelli reali, per chi crede nel potere magico di certe parole, e per chi cerca una guida per affrontare il buio e lanciarsi nel vuoto, come un trapezista sicuro di trovare una mano ad afferrarlo.