È milano, ma potrebbe essere una qualsiasi altra città sono simona, giovanna, marzia e valeria, ma avrebbero potuto essere altre quattro donne. Niente le accomuna - non l'estrazione sociale, non l'età, né lo stile di vita - a parte la solitudine in cui ciascuna si sente sprofondare e il feroce destino che le rende vittime in pochi giorni dello stesso carnefice: un seduttore per corrispondenza che, offrendo loro uno spiraglio di luce, le attrae a sé per lasciarle, una dopo l'altra, esanimi sul luogo del primo incontro. Anche il serial killer sembra sfuggire a qualsiasi tentativo di classificazione, sia nel modus operandi, sia nella logica della sua follia. È a partire da questi labili indizi che anna gilardi, il sostituto procuratore, insieme a un nutrito pool formato da poliziotti, carabinieri e due agenti dell'fbi, è chiamato a condurre le indagini sul caso. Tuttavia saranno i suoi problemi personali (il rapporto conflittuale con una figlia adolescente, una gran sete di vita accompagnata da una altrettanto forte passione per la cocaina) a metterla sulle tracce dell'assassino. Gli arriverà tanto vicino da guardargli nell'anima, da smascherarlo platealmente, senza riuscire, però, a impedirgli di fare la sua 'quinta vittima'. Una storia spiazzante, giocata su continui cambi di prospettiva che rendono l'identificazione emotiva quasi un gioco di specchi, confondono i giudizi, fino a sfociare in un finale tanto violento quanto inaspettato e liberatorio.