«c'è una storia, scritta nei nostri geni, che si tramanda di generazione in generazione. Da madre a figlia, il buono e quel che buono non è. Non possiamo scegliere la nostra eredità. Non possiamo scegliere chi siamo. »«ashley audrain ha scritto un romanzo spietato, vorticoso, serrato, inquietante, in cui si muovono personaggi senza scampo» - silvia avallone, la letturaÈ la vigilia di natale e blythe è seduta in macchina a spiare la nuova vita di suo marito. Attraverso la finestra di una casa estranea osserva la scena di una famiglia perfetta, le candele accese, i gesti premurosi. E poi c'è violet, la sua enigmatica figlia, che dall'altra parte del vetro, a sua volta, la sta fissando immobile. Negli anni, blythe si era chiesta se fosse stata la sua stessa infanzia fatta di vuoti e solitudini a impedirle di essere una buona madre, o se invece qualcosa di incomprensibile e guasto si nascondesse dietro le durezze e lo sguardo ribelle di violet.