Nella persia del 1800 tahirih qurratu'l-ayn è diversa da tutte: nata in una famiglia benestante, è cresciuta 'come un uomo', libera di studiare e imparare. Bellissima, sensibile e curiosa, scrive poesie e discute di politica, proclama la dignità delle donne. La sua fama di poetessa e ribelle ('strega e puttana' per chi ne ha paura) è ormai diffusa in tutto il paese quando, accusata di omicidio, fugge, tenendo in scacco la polizia dello shah come se potesse prevederne le mosse. E quando infine viene catturata - dopo aver osato, nell'attimo che la consegna alla storia, togliersi il velo in pubblico - il suo fascino e la sua saggezza confondono i persecutori, scatenando l'amore dello shah e l'ira funesta di sua madre.