Carlo ancelotti, uno dei grandi protagonisti del calcio italiano, racconta la sua vita con la schiettezza e lo spirito pungente che gli vengono dalle sue origini contadine. 'uno su mille ce la fa', e lui è quell'uno. Centrocampista forse un po' lento, ma caparbio e con una lucida visione di gioco, ha avuto due grandi maestri, uno agli antipodi dell'altro: liedholm e sacchi. Da lì, la vocazione irresistibile a fare l'allenatore. Attenendosi semplicemente ai risultati, carletto da reggiolo ha vinto tutto. Eppure, la sua carriera sembra un percorso avventuroso, scandito da delusioni e gioie regalate dai suoi ragazzi - fra i tanti, zizou, il più grande, 'cometa discesa dal cielo', kakà 'il secondo più forte che io abbia mai allenato, di sicuro il più intelligente' o ronaldo 'se solo si fosse impegnato un po' di più. ' -, dal mantra del presidente 'voglio vincere tutto e voglio divertire', nonché da inebrianti trionfi ma anche da clamorose sconfitte. Arrivato alla soglia del mezzo secolo, carletto tira le somme di una vita e di una carriera fortunate, come si fa prima di prendere una decisione importante. Importante, sì, perché l'ultima parte di questa storia - gli anni più belli - è scritta in rossonero. Al milan carlo è il secondo allenatore per durata di servizio, appena dopo nereo rocco. Questo però non esclude per lui un futuro da ambasciatore del calcio italiano all'estero. Perché carletto è un prodotto d. o . c . , da esportazione. (prefazione di paolo maldini)