Per dieci anni le era rimasto alle calcagna, ma poi era stata lei a catturarlo, distillandogli per dieci giorni le più atroci torture, sul filo della morte, con sottile piacere. Poi, inspiegabilmente, lo aveva liberato e si era consegnata alla polizia. Ora la serial killer gretchen lowell, ex psichiatra, è detenuta in un carcere di massima sicurezza. Ma anche il detective archie sheridan è chiuso nella sua prigione personale: dipendente da antidolorifici e psicofarmaci, incapace di tornare a una vita normale, ancora ossessionato dalla sua aguzzina. Gli è impossibile dimenticarla: gretchen lo ha marchiato a vita, incidendogli con un chiodo un cuore sul petto. Ora ogni domenica, lui la va a trovare in carcere, con lo scopo di estorcerle i nomi delle sue vittime e informazioni per ritrovarne i resti. Adesso sheridan è in congedo forzato dalla polizia ma viene richiamato in servizio: per portland si aggira un nuovo mostro, che predilige ragazzine quattordicenni. Alle indagini si unisce la giovane reporter susan ward, che aspira allo scoop della sua vita. Le indagini portano a tracciare un potenziale identikit dell'assassino, ma non ci sono prove per incastrare nessuno. Sheridan sa chi può aiutarlo a scovare il killer: solo una psicopatica può entrare nella mente di un proprio simile. Ma anche gretchen lo sa e dà inizio a un sottile gioco di manipolazione, per intrappolare nella sua rete sia il detective sia susan, ancora ignari che è lei a tenere le fila dei delitti di portland.