Vario avito bassiano, re di emesa, imperatore di roma, sommo sacerdote del dio unico el gabal, il sole invincibile: per tutti, oggi, eliogabalo, un nome che significa eccesso, scandalo e trasgressione. Ragazzo brillante, talentuoso, profetico e forse megalomane, viene posto sul trono di roma da un quartetto di donne eccezionali, la prozia giulia domna e la nonna giulia mesa con le sue due figlie. Eliogabalo nasce in un'epoca molto simile alla nostra, multietnica e multiculturale, che consuma i suoi ultimi bagliori di opulenza alla vigilia di un inevitabile declino, sulla soglia di grandi trasformazioni. La lucida follia e il progetto visionario dell'imperatore non consistono tanto nell'importare a roma un nuovo culto orientale in aggiunta a quelli consolidati, quanto nel fondere tutti i culti in uno solo, profeticamente anticipando quanto avverrà con l'affermazione del cristianesimo, senza tuttavia mettere da parte dioniso. L'imperatore sa di doversi sacrificare, e infatti il suo regno è breve. Presto la rivalità e i contrasti insanabili tra la madre giulia soemia e la zia giulia mamea mandano in pezzi la concordia della famiglia dei bassiano ma il prezzo più alto eliogabalo dovrà pagarlo per aver voluto amare oltre i limiti imposti dalle leggi e dalle convenzioni. Eliogabalo vive in fretta e brucia come una rockstar, e pur restando un re-sacerdote antico, depositario di archetipi e segreti primordiali, inventa la vita moderna, incarnando il mito dell'immaginazione al potere.