Temujin aveva undici anni, e doveva morire. Suo padre, il khan della tribù dei lupi, era stato ucciso in un agguato e la sua famiglia, cacciata dalla tribù, era destinata a vagare, sola, nelle steppe della mongolia. E nell'oceano verde della steppa, quando si è soli, si muore. Ma temujin non era morto. Aveva sofferto, aveva resistito, e presto era diventato il capo della sua famiglia, e aveva radunato intorno a sé altri piccoli gruppi, dando vita a una nuova tribù. Temujin aveva un sogno. Unire, per la prima volta, tutte le tribù della mongolia, dare vita finalmente a un popolo, il popolo d'argento, di cui lui sarebbe diventato il khan. Sarà l'inizio della più grande impresa militare della storia: i mongoli, popolo di pastori nomadi, padroni di un regno di vento e silenzio, sotto la guida di temujin, che diverrà noto in tutto il mondo come gengis khan, daranno vita al più vasto impero di ogni epoca: più grande di quello di alessandro, di giulio cesare, di napoleone. Conquisteranno città, sottometteranno imperi millenari, diverranno il terrore dell'occidente, e cambieranno per sempre il volto dell'asia. Con questo romanzo, primo della serie dedicata ai khan, conn iggulden inizia a raccontare una nuova avvincente avventura.