Per chi, come cristina cattaneo, si trova quotidianamente alle prese con il crimine, la violenza e spesso anche la morte, la notte diventa più importante del giorno. È durante le ore notturne che avvengono i peggiori crimini, i più efferati delitti o i più macabri incidenti. Ed è durante il 'turno di notte' che più spesso il medico legale deve intervenire con rapidità e precisione sulle scene del delitto, sul luogo di un attentato o di una tragedia. L'autrice scrive dieci nuove storie vere in cui il lavoro del medico legale, dell'antropologa forense e della esperta di casi criminali si svolge nelle ore notturne, in quel mondo oscuro e parallelo che si anima quando gli altri dormono.
Da molti anni direttrice del laboratorio di antropologia e odontologia forense dell'università di milano, cristina cattaneo non si è ancora abituata alla morte. Però la conosce molto bene: con il suo team, da un corpo senza identità ha imparato a risalire al nome, ma anche al momento e alle cause della morte. Questo volume è il racconto drammatico e toccante di dieci casi di riconoscimenti risolti. È la ricostruzione di delitti efferati, di immani tragedie, descritte attraverso i segni che i corpi o gli scheletri delle vittime portano con sé.
Vincitore del premio galileo 2019. Questo libro racconta, attraverso il vissuto di un medico legale, il tentativo di un paese di dare un nome alle vittime dimenticate da tutti, i corpi degli immigrati, e come questi più eloquenti dei vivi, testimonino la violenza e la disperazione del nostro tempo. «un libro paradossalmente pieno di speranza, perché la vita si nasconde dove meno ce lo aspettiamo» - robinson «È ben scritto, avvincente, in equilibrio tra verità scientifica e pathos, cronaca e battaglia civile. Un pamphlet coraggioso visto che ormai gli stranieri si ripudiano vivi, figurarsi morti» - il venerdì «ai corpi accatastati (. ) le persone come cristina cattaneo provano a dare un nome, ascoltando la descrizione dei parenti, guardando le fotografie, mettendo in ordine gli indizi. Lottando contro il tempo che cancella tutto, annotando ogni dettaglio» - la repubblica il corpo di un ragazzo con in tasca un sacchetto di terra del suo paese, l'eritrea; quello di un altro, proveniente dal ghana, con addosso una tessera di donatore di sangue e una della biblioteca pubblica del suo villaggio; i resti di un bambino che vestono ancora un giubbotto la cui cucitura interna cela la pagella scolastica scritta in arabo e in francese. Sono i corpi delle vittime del mediterraneo, morti su barconi fatiscenti nel tentativo di arrivare nel nostro paese, che raccontano di come si può 'morire di speranza'. A molte di queste vittime è stata negata anche l'identità. L'emergenza umanitaria di migranti che attraversano il mediterraneo ha restituito alle spiagge europee decine di migliaia di cadaveri, oltre la metà dei quali non sono mai stati identificati.