Non miagola il 'gatto' che si aggira nel cuore di new york, si muove in silenzio e con estrema abilità, aggredendo le sue prede con una corda di seta indiana. E così, in un breve volgere di tempo, sette milioni di persone vengono travolte da un'ondata di panico. Unico, inquietante particolare che contraddistingue i delitti: il lungo laccio di seta stretto intorno al collo delle vittime. Nient'altro. Non si sa nulla del 'gatto', non se ne conoscono l'età, l'altezza, il peso, le abitudini, l'origine. Non si sa nemmeno se sia un uomo o una donna. E non c'è nulla che accomuni le vittime tra loro.
Ellery queen si trasferisce nella tranquilla cittadina di wrightsville per scrivere il suo nuovo romanzo. Intanto si appassiona ai pettegolezzi della comunità locale, incentrati sul matrimonio improvviso tra la ricca nora wright e jim, il giovane che anni prima l'aveva abbandonata. Ma quando la donna comincia a soffrire di un male misterioso, tutta wrightsville è pronta a puntare il dito contro il marito. Ma è davvero possibile che jim abbia sposato nora solo per avvelenarla?
Il cadavere di andrew van, eccentrico maestro della scuola di arroyo, viene trovato decapitato e crocifisso a un palo, all'incrocio di due strade: quasi una macabra, sanguinante t stagliata contro il cielo. Il caso si presenta subito intricato e si complica sempre più quando, qualche mese dopo, il multimilionario thomas brad viene ritrovato ucciso in modo simile e appeso a un totem. Quale legame c'è fra i due delitti? L'ispettore richard queen, accompagnato dal figlio ellery, viene incaricato delle indagini. E ancora una volta il raffinato detective americano riuscirà a venire a capo di un enigma apparentemente insolubile.
Pubblicato nel 1952 'il re è morto' è uno dei gialli più riusciti della coppia di cugini scrittori frederic dannay e manfred b. Lee, più noti con lo pseudonimo di 'ellery queen'. Un capolavoro di ritmo e suspance che supera i confini della letteratura di genere e rimane tutt'oggi un esempio della grande letteratura americana del novecento. È un classico del 'delitto della camera chiusa': omicidi apparentemente impossibili che avvengono tra le solide pareti di una camera chiusa dall'interno. In questo caso la vittima è l'eccentrico king bendingo, che sulla sua isola privata si è costruito una vera e propria corte con tanto di regina e buffoni. Ma qualcuno minaccia la sua vita e neanche il celebre giallista-detective ellery queen riuscirà a salvarlo.
Monte field, un losco avvocato di new york, si è recato a teatro per assistere a un dramma poliziesco di grande successo; ma quando il sipario cala sulla scena, cala anche sulla sua vita. Il caso si presenta subito complicato: dove sono finiti i biglietti acquistati per le poltrone accanto al luogo del delitto, e mai usati? Che fine ha fatto il cappello della vittima, chi e perché l'ha fatto sparire? E chi ha offerto a field quell'ultimo whisky fatale? Domande a cui la polizia non riesce a dare una risposta. Fino a quando non entrano in scena i queen, padre e figlio che, grazie alla loro logica deduttiva e all'istinto professionale, riusciranno a ricomporre i pezzi dell'intricato enigma.
Il mistero della camera chiusa costituisce una delle sfide più appassionanti dell'intera storia del poliziesco. La ricetta è semplice quanto geniale: un delitto compiuto in modo tale che nessuno possa esserne l'autore. Una delle variazioni più riuscite è questo romanzo di ellery queen del 1934, l'ottavo pubblicato dai due cugini giallisti. Il racconto inizia quando, nella stanza ermeticamente sigillata di un grande albergo, viene trovato il cadavere di uno sconosciuto. L'uomo, morto con la testa fracassata da un pesante attizzatoio, non può certo essersi suicidato. Ma un elemento, apparentemente assurdo, rompe la ferrea logica che domina i romanzi gialli. Infatti l'uomo indossa gli abiti alla rovescia, così come sono rovesciati tutti gli elementi dell'arredamento.