Questo libro è la cronaca di una vicenda cominciata due anni fa nelle acque dell'elba: un vero e proprio furto archeologico subacqueo, che sarebbe passato inosservato se gli autori, esperti di relitti, non avessero intuito che nella vicenda c'era qualcosa di molto strano. Il colmo di questa vicenda è che i predoni, sette inglesi e un francese, hanno operato con il beneplacito delle autorità italiane, abilmente beffate, che avevano concesso l'autorizzazione al recupero di una 'nave inglese' affondata proprio in quel punto. Un abile depistaggio, visto che il vascello inglese a cui si riferivano giace nelle acque di stromboli e non contiene oro antico, ma acciaio.