La parola 'storia', nel greco antico, significava soprattutto 'inchiesta', ovvero quell'indagine che a partire dalla narrazione dei fatti avvenuti, e dalla riflessione su essi, aveva l'ambizione di individuare le ragioni logiche per le quali cause ed effetti si connettevano tra loro dando luogo alle vicende degli uomini: dalle guerre alle gesta degli eroi, passando per i grandi viaggi per il mediterraneo e le fondazioni di città, i due maggiori rappresentanti di quella che possiamo considerare contemporaneamente una scienza e un'arte, la storiografia, furono erodoto - di fatto considerato il 'padre della storia' - e tucidide - che seppe formalizzare in maniera sapiente i criteri metodologici ai quali uno storico doveva attenersi.
Al cuore dell'opera di erodoto c'è lo scontro che oppose il potente impero persiano alla nascente democrazia greca. Ma le storie non sono solo questo. Ricercando le cause del conflitto, erodoto disegna un fascinoso affresco di tutta la civiltà antica, raccontando quello che ha visto lui stesso e quello che ha sentito nel corso dei suoi viaggi. Il primo dei due libri qui raccolti narra la nascita dell'impero persiano e la conquista della lidia, regno del leggendario creso. Il secondo è dedicato all'egitto, il 'dono del nilo' che già al tempo dei greci era sinonimo di costumi esotici e di arcana sapienza. Filippo càssola esamina nell'ampia introduzione le concezioni etiche, religiose e politiche alla base del metodo storico di erodoto.