Matteo torna al paese dopo tre anni passati a milano. Si aspetta diffidenza e ostilità, ma forse quello più ostile e diffidente, anche con se stesso, è proprio lui. A volte partire per capire chi siamo non basta. Bisogna anche tornare a casa.
Nel dedalo di una bologna fatta di portici, mia e manuel si muovono irrequieti e innamorati alla ricerca di un'agognata stabilità. Flavia biondi racconta incertezze e ostacoli quotidiani alla soglia dei trent'anni, alternando tenera delicatezza e tagliente onestà storia: una parola che indica gli avvenimenti reali del passato e allo stesso tempo un racconto. Ma significa anche avere una relazione. Mi piace pensare che i nostri legami vivano del giusto equilibrio fra realtà e fantasia manuel e mia vivono insieme, a bologna, in una casa così affollata che c'è perfino un coinquilino che non hanno mai visto in faccia. Mia ha quasi trent'anni, un lavoro che odia e la voglia profonda di mordere la vita prima che sia troppo tardi, prima di diventare irrimediabilmente grande. Manuel sta pubblicando online i capitoli di un romanzo sull'amor cortese che spera che un giorno possa piacere a un editore. Mia e manuel sono infelici. Non sanno guardare in faccia il vuoto che si è creato tra loro. Si stanno perdendo, anche se si amano. Devono trovare la giusta mezura. Flavia biondi costruisce l'anatomia di un amore fatta di piccoli gesti, di ribellioni impercettibili, di un bisogno infinito ed essenziale di provare a essere felici, dopo aver accettato che non è scontato, né dovuto, esserlo. Un volume cartonato con una preziosa copertina telata di colore blu e la stampa a schiaccio a caldo in bianco. Un oggetto unico per raccontare il sentimento più forte.