Il tibet, chiusosi ermeticamente al mondo nel secolo xix, fu aperto a forza dagli inglesi nel 1904, per tornare subito a richiudersi ancora più ermeticamente di prima. Solo negli anni trenta cominciarono a presentarsi rare occasioni d'accesso per alcuni privilegiati. Giuseppe tucci seppe approfittarne più volte. Nelle sue spedizioni del 1937 e del 1948 ebbe come compagno fosco maraini, allora giovanissimo, che dalle sue note di viaggio trasse
Per molti aspetti il giappone di oggi somiglia alla svizzera: due paesi nei quali tutto, dai treni alle poste, dagli alberghi ai negozi, dalle fabbriche, alle banche, alle università, funziona come un'orologeria mirabilmente oliata, che non conosce inceppi. Resta solo una grossa differenza: che la svizzera non offre misteri, mentre il giappone è misteriosissimo. In un certo senso il giappone guerresco e aggressivo degli anni trenta e quaranta era abbastanza trasparente e comprensibile; ma i giapponesi dei giorni nostri, i quali, dopo essere rimasti stesi a terra nel '45, finiscono in meno di mezzo secolo per costruire una delle maggiori potenze industriali, commerciali e finanziarie del globo, pur non vantando il possesso di vasti territori né avendo a disposizione materie prime - ecco qualcosa che sfiora l'enigma, cha ha sapore di magia e d'occulto! Soprattutto quando vediamo che gli artefici della straordinaria cavalcata ci si presentano in genere come individui anonimi, confusi nella folla con un fare spesso impacciato. Cosa li anima? Quali sono i loro segreti? Come conoscerli davvero? Come capirli? L'asse portante del libro è costituito dal racconto di una lunga e lenta peregrinazione attraverso il giappone, effettuata in macchina a metà degli anni cinquanta, in compagnia di giapponesi e di stranieri.