La bambina e il nazista è un romanzo di franco forte, autore di bestseller come karolus, il segno dell'untore e la serie di gengis khan. Si tratta di una storia ambientata nella germania nazista, dove una bambina ebrea di nome hannah riesce a sfuggire alla deportazione grazie all'aiuto di un ufficiale delle ss, kurt gerstein, che si oppone al regime e cerca di denunciare il genocidio. Tra i due nasce un legame profondo, che li porterà a vivere una fuga disperata verso la libertà, tra pericoli, tradimenti e colpi di scena.
Il romanzo è un thriller storico avvincente e commovente, che racconta una pagina buia della storia con uno stile coinvolgente e ricco di dettagli. Franco forte dimostra ancora una volta la sua abilità nel creare personaggi credibili e complessi, capaci di suscitare empatia e curiosità nel lettore. La trama è ben costruita e mantiene il ritmo fino all'epilogo, che riserva una sorpresa inaspettata.
La bambina e il nazista è uno dei libri più belli di franco forte, un autore che sa coniugare la passione per la storia con la tensione narrativa. Un romanzo che non si dimentica facilmente, e che fa riflettere sul valore della vita e della dignità umana. Consigliato a chi ama i romanzi storici, i thriller e le storie di coraggio e redenzione.
Se siete appassionati di storia e di avventura, non potete perdervi romolo il primo re, il secondo romanzo della serie dedicata ai sette re di roma di franco forte, autore di bestseller come carthago, cesare l'immortale e la bambina e il nazista. In questo libro, forte ci racconta la nascita di roma, la città eterna, attraverso la sfida tra i due gemelli romolo e remo, figli del dio marte e della vestale rea silvia. Un'epopea cruda e disperata, che mescola storia e mito, tra battaglie, tradimenti, passioni e sacrifici. Forte ci fa immergere in una terra selvaggia e primordiale, dove i due fratelli devono affrontare le insidie dei nemici, gli intrighi dei potenti e il destino degli dèi. Uno stile coinvolgente e ricco di dettagli, che rende vividi i personaggi e le ambientazioni. Un romanzo che vi terrà incollati alle pagine fino all'ultimo capitolo, dove si deciderà il futuro di roma e dei suoi fondatori. Romolo il primo re è uno dei libri più belli di franco forte, un autore che sa come coniugare la fedeltà storica con la fantasia narrativa. Un libro da leggere assolutamente se amate la storia antica e le avventure mozzafiato.
Nel 218 a. C . Cartagine non è più la potenza che ha regnato incontrastata per cinquecento anni sul mediterraneo: la disfatta patita nella prima guerra punica ha fatto di roma la nuova signora dei mari e delle terre conosciute fino a oriente. L'orgoglio dei cartaginesi, però, reclama vendetta. Il giovane annibale, cresciuto nell'odio per i romani, decide di sfidare apertamente l'urbe e attacca la città di sagunto, violando la tregua. Dopo avere approntato un esercito formidabile, che si avvale del supporto degli elefanti, parte per una marcia impossibile che lo porterà a varcare i pirenei e le alpi, per scendere nella gallia cisalpina e affrontare roma sul suo territorio. Il piano di annibale appare folle e senza speranza. Solo un uomo fra i romani sa di trovarsi di fronte al più temibile avversario che la repubblica abbia mai conosciuto: è publio cornelio scipione, figlio del console scipione, affascinato dall'abilità e dall'intelligenza dimostrate da annibale. Quando gli eserciti di cartagine e di roma si affrontano nella battaglia del ticino, il giovane condottiero romano capisce che per poterlo sconfiggere occorre studiare tutto di lui e della sua tattica di guerra. Inizia così un confronto a distanza destinato a durare quindici anni, fino alla resa dei conti a zama, sulle coste dell'africa, quando annibale e scipione si sfidano in campo aperto, decisi a dimostrare il loro valore in uno scontro che segnerà il destino dei loro popoli.
Nel 218 a. C . Cartagine non è più la potenza che ha regnato incontrastata per cinquecento anni sul mediterraneo: la disfatta patita nella prima guerra punica ha fatto di roma la nuova signora dei mari e delle terre conosciute fino a oriente. L'orgoglio dei cartaginesi, però, reclama vendetta. Il giovane annibale, cresciuto nell'odio per i romani, decide di sfidare apertamente l'urbe e attacca la città di sagunto, violando la tregua. Dopo avere approntato un esercito formidabile, che si avvale del supporto degli elefanti, parte per una marcia impossibile che lo porterà a varcare i pirenei e le alpi, per scendere nella gallia cisalpina e affrontare roma sul suo territorio. Il piano di annibale appare folle e senza speranza. Solo un uomo fra i romani sa di trovarsi di fronte al più temibile avversario che la repubblica abbia mai conosciuto: è publio cornelio scipione, figlio del console scipione, affascinato dall'abilità e dall'intelligenza dimostrate da annibale. Quando gli eserciti di cartagine e di roma si affrontano nella battaglia del ticino, il giovane condottiero romano capisce che per poterlo sconfiggere occorre studiare tutto di lui e della sua tattica di guerra. Inizia così un confronto a distanza destinato a durare quindici anni, fino alla resa dei conti a zama, sulle coste dell'africa, quando annibale e scipione si sfidano in campo aperto, decisi a dimostrare il loro valore in uno scontro che segnerà il destino dei loro popoli.
Ducato di milano, 1548. La dominazione spagnola sta devastando la città e il contagio, le malattie sembrano inarrestabili, regna la disperazione. Un unico impulso, in questo mondo allo stremo: sopravvivere. Ma la paura della peste, il dilagare della superstizione, l'incombere dell'inquisizione, la brutale arroganza dei potenti diffondono rabbia e miseria, cancellando qualsiasi speranza per i più deboli. In questo clima di violenza ludovico de valois, arrogante e feroce vicario del capitano di giustizia, è l'uomo dal pugno di ferro. Ed è anche l'avversario contro il quale fulvio alciati, coraggioso soldato di ventura, dovrà fatalmente scontrarsi - dentro i ranghi della gerarchia militare così come nelle scelte etiche che s'impongono alla coscienza. Tra loro, due donne altrettanto indomabili e caparbie: la bella mariangela comencini, accusata di stregoneria e impegnata in una fuga senza fine dalla persecuzione dell'inquisitore guaraldo giussani; e la giovane anita polidori, preda del feroce comandante dal cuore nero, al quale però rifiuta di arrendersi, decisa a lottare per il proprio riscatto. Un groviglio di passioni, odi e amori destinato a sciogliersi nell'implacabile resa dei conti tra fulvio alciati e ludovico de valois, che trascinerà tutti i protagonisti in un vortice di tragedia e redenzione.
Milano, anno del signore 1576. Sono giorni oscuri quelli che sommergono la capitale del ducato. La peste bubbonica è al suo culmine, il lazzaretto maggiore rigurgita di ammalati, i monatti stentano a raccogliere i morti. L'aria è un miasma opaco per il fumo dei roghi accesi ovunque. In questo scenario spettrale il notaio criminale niccolò taverna viene convocato dal capitano di giustizia per risolvere un difficile caso di omicidio. La vittima è bernardino da savona, commissario della santa inquisizione che aveva il compito di far valere le decisioni della corona di spagna sul suolo del ducato di milano. Bernardino aveva ricevuto l'incarico di occuparsi degli ordini ecclesiastici in odore di eresia, come quello misterioso degli umiliati, messi al bando dall'arcivescovo carlo borromeo e desiderosi di vendetta. Contemporaneamente, niccolò taverna deve riuscire a individuare il responsabile del furto del candelabro del cellini trafugato dal duomo di milano. Ma ben presto si accorge che sta seguendo una pista sbagliata perché un altro oggetto, ben più prezioso, è stato sottratto. Nella milano piagata dalla peste e su cui grava l'incubo della santa inquisizione, taverna deve fare appello a tutte le sue sorprendenti capacità investigative per venire a capo di questi casi che rischiano di compromettere la sua carriera e la sua stessa incolumità, ma che conducono anche sul suo cammino la giovane e intrigante isabella, nei cui occhi niccolò ha l'impressione di annegare.
Nella storia dell'antica roma nessun personaggio appare più misterioso, affascinante, dibattuto, amato e odiato di nerone - imperatore matricida, accusato di essere il mandante del grande incendio di roma del 64, e nello stesso tempo discepolo di seneca e appassionato di canto e arte greca. Ma nerone era davvero un pazzo, una sorta di sociopatico e megalomane, o era piuttosto un precursore della politica-spettacolo che tanto va di moda oggi? Era un innovatore dei costumi e della cultura dell'epoca o era invece un uomo tormentato da un malessere intcriore che lo spingeva a primeggiare a ogni costo? In questo romanzo, nerone emerge con tutti i suoi pregi e i suoi difetti, in una ricostruzione narrativa che affonda le radici negli studi classici ma anche nei saggi più recenti e aggiornati, sullo sfondo di una roma imperiale ricostruita nel dettaglio e animata da pulsioni, passioni, intrighi e dissapori che contraddistinguono il periodo dal 54 al 68 d. C . Come la crescita più controversa, ma anche più spettacolare, fra quelle che hanno segnato la storia dell'urbe.
Nel 218 a. C . Cartagine non è più la potenza che ha regnato incontrastata per cinquecento anni sul mediterraneo: la disfatta patita nella prima guerra punica ha fatto di roma la nuova signora dei mari e delle terre conosciute fino a oriente. L'orgoglio dei cartaginesi, però, reclama vendetta. Il giovane annibale, cresciuto nell'odio per i romani, decide di sfidare apertamente l'urbe e attacca la città di sagunto, violando la tregua. Dopo avere approntato un esercito formidabile, che si avvale del supporto degli elefanti, parte per una marcia impossibile che lo porterà a varcare i pirenei e le alpi, per scendere nella gallia cisalpina e affrontare roma sul suo territorio. Il piano di annibale appare folle e senza speranza. Solo un uomo fra i romani sa di trovarsi di fronte al più temibile avversario che la repubblica abbia mai conosciuto: è publio cornelio scipione, figlio del console scipione, affascinato dall'abilità e dall'intelligenza dimostrate da annibale. Quando gli eserciti di cartagine e di roma si affrontano nella battaglia del ticino, il giovane condottiero romano capisce che per poterlo sconfiggere occorre studiare tutto di lui e della sua tattica di guerra. Inizia così un confronto a distanza destinato a durare quindici anni, fino alla resa dei conti a zama, sulle coste dell'africa, quando annibale e scipione si sfidano in campo aperto, decisi a dimostrare il loro valore in uno scontro che segnerà il destino dei loro popoli.
Il notaio criminale niccolò taverna è tornato. E con lui tornano i delitti e i misteri nella splendida cornice della milano cinquecentesca. 1576, agosto, il caldo infuria, ma niccolò taverna non può riposare e godersi la compagnia di donna isabella landolfi, bellissima, intelligente, indipendente. Questa volta deve fronteggiare due casi contemporaneamente. Come se non bastasse la peste, un misterioso assassino armato di balestra va in giro a ridurre ulteriormente la popolazione di milano. Le vittime sembrano scelte a caso, senza una logica, senza un movente. E arriva la notizia che dei banditi hanno sequestrato i figli di don carlos de alcante, ricchissimo nobile spagnolo, amico personale del governatore guzman. Rapitori e ostaggi sono asserragliati in un magazzino di pietre e sabbia sulle rive del naviglio grande, obbligando le autorità cittadine a chiudere l'accesso ai canali, bloccando così il flusso di materiali necessari all'ultimazione del duomo, voluta, dopo quasi due secoli dall'inizio dei lavori, dall'arcivescovo carlo borromeo in persona. Il capo dei banditi, lasser de bourgignac, fa delle richieste assurde, è spietato, crudele e molto sicuro di sé. Anche troppo. E se ci fosse qualcosa di più di quanto appare?
Il pitone si aggira fra le località di villeggiatura della penisola. Il suo sguardo è gelido come il ghiaccio, le sue braccia stritolano come la morsa di un serpente. Il passato lo tormenta, e a ogni esecuzione uccide ricreando l'identica immagine che si è fissata nella sua memoria, nella disperata illusione di poter rivivere l'incontro con la donna intrigante che ha intorbidito la sua infanzia. Un capello bianco, un sacchetto di plastica, un messaggio in pittogrammi cinesi, un paio di sandali di cuoio. Pochi sono gli indizi che il commissario durante, costretto su una sedia a rotelle, ma sostenuto da un'abile e intrigante donna poliziotto, avrà a disposizione per fermare la lunga serie di omicidi che sta sconvolgendo l'intero paese.