Una nuova, coinvolgente, originale lettura della divina commedia«il tema della divina commedia non è la descrizione dell'aldilà: è la descrizione dell'aldilà per descrivere l'aldiquà. Il tema della commedia è la vita su questa terra. »franco nembrini è un professore di liceo che con le sue lezioni di letteratura riempie i teatri, le parrocchie e i centri culturali di tutt'italia - e anche fuori d'italia: ha girato il mondo dalla siberia al brasile - trascinando giovani e adulti alla scoperta dell'opera che, a suo dire, riesce a tirar fuori le domande più profonde e più vere dell'uomo: la 'divina commedia'. Con questo libro, che ripercorre la fortunata trasmissione televisiva da lui condotta su tv2000, nembrini si inserisce in una gloriosa tradizione che, a partire da vittorio sermonti e roberto benigni, sottrae dante al chiuso delle accademie per restituirne un'interpretazione popolare e attraente, permettendo così a noi lettori, grazie alla sua guida nell'immortale viaggio tra inferno, purgatorio e paradiso, di riscoprire ancora una volta il fascino senza tempo del più bel libro che sia mai stato scritto.
Quarto di dieci figli, insegnante, padre di famiglia, oggi rettore della scuola paritaria la traccia e responsabile degli insegnanti e degli studenti medi superiori del movimento di comunione e liberazione, per franco nembrini l'educazione è la vocazione della vita; e innumerevoli volte è stato chiamato a parlarne: a genitori, a insegnanti, a educatori di strutture di vario genere, perfino a medici e a funzionari pubblici. Qui sono raccolti alcuni degli interventi più significativi, che - con linguaggio piano e diretto, nutrito dai mille esempi di una lunghissima esperienza - vengono ora offerti a chiunque - in casa, a scuola, in ogni àmbito dell'esistenza - voglia farsi accompagnare nel difficile e affascinante compito di trasmettere ai giovani una speranza per la vita.
La divina commedia rimanda per molti ai tempi della scuola, a testi di difficile comprensione, adatti solo per pochi eletti. Al contrario, essa è nata come opera per il popolo. Lo documenta la storia di questo libro la cui origine è nelle conversazioni dell'autore prima con i figli - su loro richiesta - e alcuni loro amici diventati in breve tempo duecento; poi con un gruppo di massaie e infine con migliaia di ragazzi e adulti in tutta italia. Da questo lavoro è nata l'associazione centocanti, una sorta di divina commedia vivente. Dante, dunque, non autore difficile, riservato ai letterati, ma 'uno di noi'. Una scoperta che l'autore ha fatto a dodici anni mentre trasportava casse di bottiglie lungo le scale di una cantina, folgorato dal verso 'e proverai [. ] come è duro calle / lo scendere e 'l salir per l'altrui scale». Quell'intuizione lo ha portato a uno studio appassionato di dante e alla scoperta che ciò che percorre tutta la sua opera è il desiderio, la tensione a un bene totale, 'l'amor che move il sole e l'altre stelle'. La lettura offerta dall'autore in queste conversazioni si pone in continuità con il fine di tutta l'opera di dante, da lui stesso così definita: 'removere viventes in hac vita de statu miseriae et perducere ad statum felicitatis', rimuovere gli uomini da uno stato di miseria e condurli a uno stato di felicità.