'il 'beato' cristiano è colui che leva lo sguardo verso l'alto, verso l'eterno e l'infinito e ascolta un messaggio controcorrente, sconcertante e fin provocatorio. Poveri, sofferenti, miti, affamati e assetati, misericordiosi, puri, artefici di pace, perseguitati sono convocati da cristo come suoi discepoli, chiamati a edificare quel regno di dio da cui sono esclusi coloro che conoscono solo la frenesia del piacere, del potere e del possesso. ' È questo il contenuto rivoluzionario delle beatitudini, nucleo centrale della 'buona novella', paradosso che sconvolge le fragili certezze del senso comune. Un affascinante 'mondo alla rovescia' in cui si addentra il cardinale gianfranco ravasi, partendo da una rigorosa analisi del testo originale, nelle due diverse versioni di matteo e di luca. A chi sono destinate le beatitudini? Come dobbiamo leggerle? In una prospettiva squisitamente religiosa o di emancipazione sociale? L'autore ricorda l'universalità dell'impegno di vita che le parole di cristo propongono e sottolinea come le legittime istanze di giustizia terrena che evocano vadano ricondotte a una visione d'insieme trascendente. La dimensione antropologico-sociale non può prescindere, quindi, da quella teologico-spirituale. Seguendo queste coordinate, ravasi esplora i più suggestivi sentieri dello spirito, cercando le tracce delle beatitudini già tra le righe dell'antico testamento, e proponendo uno stimolante confronto con le beatitudini ebraiche.