Due giornate in campagna, in giugno e settembre, separate l'una dall'altra da oltre vent'anni. Al centro della vicenda un'antica casa di famiglia, la cagnalupa', nella quale si consumano due brutali omicidi. Lo scenario è quello delle colline dell'alta langa piemontese fra belbo e bormida, una terra dura, aspra, selvatica. Farinetti torna così ai suoi luoghi d'origine e al noir più misterioso, favorito dall'atmosfera di straniante sospensione in cui l'estate immerge boschi, sentieri e corsi d'acqua. Lo sguardo del narratore si concentra sia sul ritmo della natura sia sulle minime occupazioni degli uomini e delle donne, e poco alla volta, con passo apparentemente torbido e in realtà implacabile, tesse una trama mozzafiato e riflette sui suoi temi preferiti: l'assenza, l'enigma che intreccia i rapporti umani, il rimpianto per la perduta innocenza. E lo fa con il tono che gli è proprio, mano leggera su temi profondi, sollecitando la domanda dei lettori: qual è il confine tra consuetudine e follia? '
A torino tutti parlano del funerale del cavalier eugenio balbiano, destinato a trasformarsi in uno degli eventi mondani della stagione. Con la morte di balbiano, l'immensa fortuna che gli apparteneva ora è di bianca, la nipote, che oltre al patrimonio eredita un misterioso, vastissimo appartamento pieno di ricordi. Forse un po' scomodi. Quando è il momento di dare l'ultimo saluto al cavaliere, bianca sparisce. Silvia guarienti, l'amica di sempre, avverte strani presagi e tutti temono il peggio.