Mario, un giovane calabrese, studente in architettura che aspira al dams, è il tipico 'fuori sede'. Egli trascorre la sua vita tra università, lavoro al call center e amici. L'esistenza di mario è costellata di piccoli e grandi avvenimenti che formano il vario mosaico della sua vita. Incontri ora illuminanti o significativi, circostanze avventurose e drammi determineranno nuove tappe del destino. Su tutto, l'ombra dei mali giovanili e delle corse clandestine in auto.
Luigi ha trentacinque anni e vive nell'hinterland romano. La sua vita è scandita da lavori saltuari, dall'impegno nel dottorato di ricerca, dalle amicizie con le quali si divide fra battaglie sociali, le contraddizioni del movimento studentesco e il piacere di stare insieme. La quotidianità è però cadenzata dai ritmi di una periferia sempre più misteriosa e sconosciuta, pasoliniana e insolente, chiassosa e vulnerabile. Il pendolarismo diventa un particolare metronomo della narrazione, in cui condizione umana e una città che cambia troppo velocemente saranno i minimi comuni denominatori, per il protagonista, di nuove domande da porsi e di nuovi sentieri da percorrere.