Il più disastroso terremoto mai avvenuto in europa fu quello che il 28 dicembre 1908 rase al suolo messina e reggio calabria, provocando quasi centocinquantamila morti. Nella città devastata dalle scosse, dalle successive ondate di maremoto, dagli incendi, accorrono alcuni tra i più famosi giornalisti e intellettuali italiani: il loro reportage fissa la memoria indelebile di uno dei capitoli più tragici nella storia del nostro paese. In queste pagine giorgio boatti narra la catastrofe di messina in un'ampia e serrata ricostruzione basata, oltre che sulle cronache e i racconti dei sopravvissuti, su documenti inediti che ne illuminano i più drammatici e sconvolgenti risvolti.
Il più disastroso terremoto mai avvenuto in europa fu quello che il 28 dicembre 1908 rase al suolo messina e reggio calabria, provocando quasi centocinquantamila morti. Nella città devastata dalle scosse, dalle successive ondate di maremoto, dagli incendi, accorrono alcuni tra i più famosi giornalisti e intellettuali italiani: il loro reportage fissa la memoria indelebile di uno dei capitoli più tragici nella storia del nostro paese. In queste pagine giorgio boatti narra la catastrofe di messina in un'ampia e serrata ricostruzione basata, oltre che sulle cronache e i racconti dei sopravvissuti, su documenti inediti che ne illuminano i più drammatici e sconvolgenti risvolti.
Da montecassino a bose, da camaldoli a subiaco, dall'abazia di noci, nella murgia pugliese, ai contrafforti di serra san bruno in calabria, da praglia sino alla badia del goleto, sui crinali dell'irpinia orientale, 'hai trovato il monastero giusto? ': la domanda che qualcuno di tanto in tanto mi pone mette in guardia i fraintendimenti che il mio vagar eremi e cenobi potrebbe suscitare. No, non sto cercando il monastero giusto. Vado per questa strada perché ho il sospetto che le luci nascoste che giungono da questi luoghi siano ancora capaci di offrire qualche solido orientamento. Perfino nella densa penombra calata sui giorni italiani. Busso a queste porte perché ho l'impressione che qui si impari davvero che si può cambiare il mondo, ma impresa piuttosto complicata - a patto di cominciare a cambiare se stessi, partendo dalle cose più semplici e concrete. Ad esempio, cercando di stare nel mondo prendendone nel frattempo la giusta distanza. Governando in modo diverso faccende quotidiane e basilari come il dormire e il mangiare, il desiderare e il bisogno di riconoscimenti, il silenzio con se stessi e l'incontro con gli altri. Sembrano bazzecole, ma quelli che vi si sono cimentati seriamente dicono che la sfida sia di vertiginosa difficoltà. E, soprattutto, pare duri tutta una vita.
Da montecassino a bose, da camaldoli a subiaco, dall'abazia di noci, nella murgia pugliese, ai contrafforti di serra san bruno in calabria, da praglia sino alla badia del goleto, sui crinali dell'irpinia orientale,