La banda della magliana ha giocato un ruolo in quasi tutti i misteri d'italia: dal delitto pecorelli all'omicidio calvi, dalla loggia p2 alla strage di bologna. Ma come e perché un gruppo di giovani rapinatori di borgata si è trasformato in un nucleo di killer al servizio della mafia, del terrorismo nero, dei servizi segreti 'deviati', di imprenditori d'assalto e riciclatori di denaro sporco? Il libro ripercorre la storia del gruppo di 'bravi ragazzi' arricchiti dalle rapine e dai traffici illeciti, dagli omicidi e dal racket delle estorsioni, in una specie di romanzo nero con protagonisti e fatti reali raccontato attraverso le testimonianze degli ex-banditi pentiti, le ricostruzioni delle inchieste giudiziarie e di polizia, le cronache d'epoca.
Dei brigatisti si ripercorrono le vicende personali, le mosse durante il sequestro, i contrasti interni, i sentimenti e le reazioni alle risposte dello stato, i colloqui con l'ostaggio, la vita clandestina nella giungla metropolitana grazie alla quale i ricercati sono passati indenni dai controlli di polizia nella città assediata, fino alla tormentata decisione di uccidere il prigioniero come unica conclusione possibile della 'battaglia' ingaggiata col rapimento. Nella dc emerge un atteggiamento che col trascorrere dei giorni va dalla sorpresa alla sofferta consapevolezza di ritrovarsi paralizzati per una ragione di stato contro la quale moro combatte la sua personale battaglia dalla prigione brigatista.
La storia delle brigate rosse nelle vicende di sei protagonisti di primo piano aderenti all'organizzazione terroristica in periodi diversi. Dalle origini, nei primi anni settanta, fino alla seconda metà degli anni ottanta, quando le br parvero quasi smantellate. Fra reportage e narrazione, bianconi ricostruisce ritratti che fondono in sé non solo il senso della cronaca ma anche di un momento storico che si rivela irto di fili legati al presente.
Il 16 marzo 1978 è un giorno sbagliato. Un giorno che, destinato a entrare nella storia italiana come inizio di una nuova fase democratica, diventa improvvisamente tutt'altro: il giorno della violenza e della 'geometrica potenza' di fuoco delle armi. Il giorno del sequestro di aldo moro a via fani. «un lavoro quasi virtuosistico di ricostruzione di tutto ciò che accadde davvero il 16 marzo 1978, un libro così da cronista da diventare un libro di storia» – antonio polito, il corrriere della sera«il libro di giovanni bianconi sul 16 marzo 1978 non è solo molto bello. È imprescindibile» – massimo bordin, il foglioquesto libro è il racconto di ventiquattro ore che hanno cambiato l'italia. Poche volte nella storia capita che un intero paese si accorga immediatamente di essere di fronte a uno spartiacque, a un momento da cui si uscirà profondamente diversi. È quello che accade il 16 marzo del 1978, il giorno del rapimento di aldo moro ma anche il giorno della fiducia al primo governo che vede il voto favorevole del partito comunista.