Pradello, 1943. In un piccolo borgo della campagna emiliana giacomo, contadino e attivo antifascista, decide, preoccupato per la loro sicurezza, di separarsi temporaneamente dai figli affidando li al cugino di sua moglie, ermanno monti, a cui chiede di portarli con se a roma. Duccio, il maggiore, e giovanni, di soli cinque anni, si ritrovano cosi all'improvviso sradicati dal proprio ambiente, tra persone sconosciute e in una città che tenta di sopravvivere alla guerra. Spaventato, ma cosciente della propria responsabilità verso il fratello minore, duccio si unisce ad augusto, giuliano, settimio e alba, ragazzi di borgata soli, ma intraprendenti, che diventano la nuova famiglia, con i quali condividerà per mesi difficoltà, drammi personali, ma anche momenti di gioia che fanno da contrappunto a una guerra che nel frattempo semina orrori e sconvolge l'intero paese.