Il labirintico mondo della banca, con i suoi personaggi frustrati, gli sconcertanti retroscena, i ritmi alienanti di un lavoro spersonalizzante, è al centro di questo romanzo breve. Il protagonista, poco più che un adolescente, è costretto dalla difficile situazione economica ad entrare in un universo che gli è alieno e inizialmente spera di poter conciliare il lavoro quotidiano con le sue aspirazioni segrete. Ma presto si accorge dell'irrealizzabilità del suo progetto e si confina nel grigiore della sua condizione di impiegato. Al lungo racconto che dà il titolo al volume seguono sedici storie: immagini realistiche e grottesche dei nostri vizi quotidiani, realizzate con ironia e distacco.
Che cosa succede in una famiglia quando nasce un figlio handicappato, come si evolvono le paure, le speranze, l'angoscia, le normali esperienze di tutti i giorni. Come reagiscono i familiari, gli amici, i medici, 'la gente', e il padre, la madre, il fratello. I bambini disabili, come suggerisce il titolo, nascono due volte: la prima li vede impreparati al mondo, la seconda è una rinascita affidata all'amore e alla intelligenza degli altri. Coloro che nascono con un handicap devono conquistarsi giorno per giorno, più degli altri il proprio diritto alla felicità. Il libro è un romanzo coraggioso e anticonformista che alterna a pagine tese, drammatiche e commoventi altre eccentriche o decisamente comiche.
Un pomeriggio di giugno, in una grande città, un professionista sparisce senza lasciare tracce. Il romanzo non è solo la ricostruzione indiretta della vita dello scomparso, ma è soprattutto la storia degli 'altri', che reagiscono in modi imprevedibili a un evento inesplicabile. «la grande sera» segna per pontiggia un ritorno alla sperimentazione: un'opera di largo respiro compositivo e dalla struttura innovativa, quasi una giostra nella quale si incontra una galleria di 'anime morte', diventa un affresco impietoso dell'italia degli anni ottanta, una satira lucida e amara di una società di pieni illusori e di vuoti reali.