Christophe andré, responsabile delle finanze e dell´amministrazione di una ong sanitaria nel caucaso, è rapito tra il primo e il due luglio 1997. È alla prima esperienza nel campo umanitario e all'inizio pensa di uscire dopo pochi giorni mentre invece resterà 111 giorni rinchiuso. Senza nessuno a cui parlare, senza nulla da fare e nulla da vedere. Era una notte del 1997, quando l'esistenza di christophe andré prese una piega del tutto ina- spettata. Si trovava nel caucaso con medici senza frontiere, ma il gruppo di miliziani armati che lo buttò giù dal letto non cercava cure mediche: cercava qualcuno da prendere in ostaggio. Christophe venne trascinato in mutande e sbattuto su un'auto in viaggio verso non si sa dove, strappato alla sua normalità e costretto a diventare un eroe suo malgrado. Cominciò così, senza alcuna ragione, il suo sequestro: 111 interminabili giorni di prigionia in totale isolamento. In fuggire delisle ha raccolto dalla viva voce di christophe il racconto di quei mesi di impazienza, terrore e noia, ricostruendo passo dopo passo una discesa negli abissi della solitudine, alla ricerca di quell'ultimo irrinunciabile briciolo di speranza.
Agosto 2008: un volo notturno porta guy delisle a gerusalemme, dove il fumettista e la sua famiglia trascorreranno un anno della propria vita per dare modo a nadège, la compagna di guy, di partecipare a una missione di medici senza frontiere. Vivranno a beit hanina, un quartiere nella zona est della città che sin dalla prima passeggiata si mostrerà, in tutta la sua desolazione, decisamente diverso dalla gerusalemme propagandata dalle guide turistiche; e si destreggeranno più o meno goffamente in una quotidianità fatta di checkpoint e frontiere - teatro di perquisizioni e infiniti quanto surreali interrogatori -, delle mille sfumature di laicità e ultraortodossia, di tensioni feroci e contrasti millenari, e della disperata speranza, della rabbia e della frustrazione del popolo palestinese, in lotta ogni giorno contro l'occupazione, devastato dall'atrocità di un attacco (la tristemente nota operazione piombo fuso) di cui l'autore si trova a essere basito spettatore. Una quotidianità condizionata dunque da grandi questioni, eppure fatta, come ogni altra, di piccoli momenti, narrati dall'autore di 'pyongyang', 'cronache birmane' e 'shenzen'.
Componente della triade tristemente nota come 'asse del male', la corea del nord rimane uno dei paesi più misteriosi e imperscrutabili del mondo, una nazione-fortezza a cui nei primi mesi del 2001 guy delisle ottiene l'accesso (caso più unico che raro per un occidentale) grazie a un permesso di lavoro che gli concede la permanenza nella capitale per due mesi. A capo di una squadra di lavoro che si occupa della produzione di cartone animato francese, il fumettista osserva ciò che può della cultura e della vita dei pochi nordcoreani che gli viene concesso di conoscere nonostante tutte le restrizioni; dai suoi appunti di viaggio nasce il 'pyongyang', uno sguardo chiaro e personale su un paese enigmatico, chiuso a doppia mandata dall'interno, che vive costantemente all'ombra gigantesca del padre della nazione - il 'presidente eterno' kim ll-sung - e della 'sola e unica dinastia comunista di tutti i tempi'. Prefazione di antonio ferrari.