Un romanzo mozzafiato che mostra le conseguenze della prima guerra mondiale su una piccola città dell'inghilterra del sud. «un romanzo che servirà a lenire il dolore per la fine di downton abbey. Una deliziosa storia di amori non tradizionali, in una piccola comunità». - the washington post «una storia sulla dignità umana… un libro ben scritto e moralmente intelligente». - kirkus reviews «difficile spiegare a parole il piacere 'a lenta combustione' che si prova leggendo i giorni prima della guerra». - the times «divertente, pungente e deliziosamente accattivante. C'è intelligenza, cuore, dignità e spina dorsale». - new york times «questo romanzo è perfetto per qualsiasi lettore che cerca una bella lettura ambientata nel passato britannico». - booklist È l'estate del 1914 a rye, un piccolo centro che emerge dalle paludi piatte del sussex come una magnifica isola di tetti rossi protesa verso il mare. L'arciduca francesco ferdinando è stato assassinato a sarajevo, ma la vita in paese scorre tranquilla. L'eco di quanto accade a whitehall, la sede londinese del foreign office, di solito sonnolenta in quella stagione, e ora brulicante di funzionari affaccendati, politici e generali, giunge decisamente attutita tra le strade della piccola città. Giacca e gonna strette, secondo i dettami della moda, collo lungo e capelli castani delicatamente raccolti sulla nuca, beatrice nash sbarca a rye per prendere possesso dell'incarico di insegnante di latino nel locale ginnasio. I membri dell'amministrazione della scuola, l'arcigna moglie del sindaco, mrs fothergill, lady agatha kent, dama in vista del paese che sogna di veder emergere un giorno dei grandi leader dai figli dei contadini con i calzoni corti e le ginocchia sporche, erano pronte ad accogliere 'un'insignificante fanciulla', come lady marbely si era premurata di assicurare. Grande è dunque la loro sorpresa quando si imbattono in una giovane donna attraente che si è lasciata presto alle spalle la frivolezza dell'infanzia, accompagnando il padre letterato nei suoi numerosi viaggi e, dopo la morte del genitore, decidendosi a vivere del suo lavoro senza convolare a nozze, come impone il costume del tempo a una ragazza orfana.