Nella notte tra il 15 e il 16 ottobre 2009, stefano cucchi viene arrestato perché trovato in possesso di una modica quantità di stupefacenti. Esce da casa in normali condizioni di salute e i carabinieri dicono ai familiari di stare tranquilli. Alle 12,30 del 22 ottobre 2009 la madre di stefano viene a sapere che il figlio è morto perché le viene notificato il decreto con cui il pubblico ministero ne autorizza l'autopsia. Il 17 giugno 2010 la procura di roma chiede il rinvio a giudizio per tredici persone, tra medici, infermieri e guardie carcerarie, in relazione alla morte di stefano cucchi. Il caso tragico di stefano cucchi è venuto alla luce e ha sconvolto l'italia grazie al coraggio della sorella ilaria e alla sua incrollabile determinazione a non rassegnarsi. Non rassegnarsi nonostante la ferita di un lutto così atroce e assurdo, nonostante il dubbio che il fratello sia morto credendo di essere stato abbandonato da lei e dai genitori. In questo libro ilaria ripercorre con sofferta lucidità il crescendo di quei sei giorni in cui una colpevole, efferata indifferenza ha calpestato la sua famiglia, e anche dei giorni seguenti, in cui trovare un senso inafferrabile nella vicenda è parso l'unico modo possibile per sopravvivere e reagire. In parallelo ilaria ricostruisce la vita di stefano, senza paura di raccontare che periodicamente entrava e usciva dalla droga, senza tacerne il carattere difficile e le insicurezze.