Con questo romanzo jean-claude izzo chiude la trilogia marsigliese avviata con 'casino totale' e 'chourmo'. Il successo inatteso e strepitoso dello scrittore marsigliese, che ha fatto letteralmente irruzione nella scena letteraria francese piuttosto tiepida suscitando entusiasmi e passioni, è il felice connubio tra un ritmo trascinante di scrittura e un romanticismo che commuove il lettore e lo coinvolge. L'umanità di montale - ex poliziotto, lupo solitario dal cuore ferito, in un mondo schifoso dove per denaro e per potere si commette qualsiasi atto crudele - è un'umanità forse anche esasperata (lui stesso dice di avere 'i sentimenti a fior di pelle'), però mai ideologica. Si nutre dei dettagli della vita vera: gli amori innanzitutto, le amicizie, la musica (solea è un brano di miles davis), il pastis, il vino, il mare e il cielo di marsiglia. In solea lo scontro con il sistema degli intrecci illeciti tra imprese, politica e malavita è violentissimo. Ma al di là della posta politica, il romanzo è un'esplosione di rabbia per questa vita che avrebbe potuto essere bella, per questi amori che non si sanno vivere.
In un solo volume la trilogia marsigliese di jean-claude izzo con protagonista uno dei personaggi più memorabili della letteratura contemporanea. Nel primo romanzo, dopo anni di vagabondaggi nei mari del sud, ugo torna a marsiglia per vendicare manu, l'amico di gioventù assassinato dalla malavita. Ma anche lui resta ucciso e toccherà a un terzo amico, fabio montale, il compito di fare giustizia. Fabio era cresciuto con gli amici nei vicoli poveri del porto di marsiglia, tra piccoli reati e primi amori, ma poi è diventato uno strano poliziotto, più educatore di strada nei quartieri difficili che sbirro. La sua umanità si nutre dei dettagli della vita vera: le donne che ama innanzitutto, le amicizie, la musica, il pastis, il vino, il mare e il cielo di marsiglia. Ed è questa stessa umanità, ancor prima del suo mestiere di poliziotto, a metterlo in una guerra durissima con il sistema degli intrecci illeciti tra imprese, politica e malavita. In una città, marsiglia, simbolo di un mediterraneo diviso tra bellezza e violenza, tra due colori: l'azzurro del cielo e del mare e il nero della morte e dell'odio.
In un solo volume la trilogia marsigliese di jean-claude izzo con protagonista uno dei personaggi più memorabili della letteratura contemporanea. Nel primo romanzo, dopo anni di vagabondaggi nei mari del sud, ugo torna a marsiglia per vendicare manu, l'amico di gioventù assassinato dalla malavita. Ma anche lui resta ucciso e toccherà a un terzo amico, fabio montale, il compito di fare giustizia. Fabio era cresciuto con gli amici nei vicoli poveri del porto di marsiglia, tra piccoli reati e primi amori, ma poi è diventato uno strano poliziotto, più educatore di strada nei quartieri difficili che sbirro. La sua umanità si nutre dei dettagli della vita vera: le donne che ama innanzitutto, le amicizie, la musica, il pastis, il vino, il mare e il cielo di marsiglia. Ed è questa stessa umanità, ancor prima del suo mestiere di poliziotto, a metterlo in una guerra durissima con il sistema degli intrecci illeciti tra imprese, politica e malavita. In una città, marsiglia, simbolo di un mediterraneo diviso tra bellezza e violenza, tra due colori: l'azzurro del cielo e del mare e il nero della morte e dell'odio.
Il sole dei morenti è l'ultimo romanzo scritto da jean-claude izzo prima della sua prematura scomparsa. È il suo capolavoro: una struggente esplorazione del potere distruttivo dell'amore, la storia di un uomo che cerca l'amore e non lo trova, e per questo viene relegato ai margini della società. Il merito di izzo è di riuscire a farci identificare con un destino apparentemente estremo, quello di un essere umano che ha perso tutto. Quando i pompieri portano via il corpo di titì, l'unico amico rimastogli, morto di freddo in una stazione del metrò parigino, rico decide che è ora di andarsene, lasciare parigi per il sud. Se deve morire, tanto vale morire al sole. Nel suo viaggio incontra altri disperati come lui, persone finite sulla strada seguendo percorsi di vita diversi e che reagiscono diversamente, chi con solidarietà chi con cattiveria. In fondo al viaggio c'è marsiglia e la speranza di rivedere lea, il grande amore della sua gioventù.
La storia parla di tre marinai, tre navigatori del mediterraneo, tre 'ulisse' contemporanei: il libanese abdul aziz, il greco diamantis e il turco nedim. La loro nave, l'aldebaran (abdul è il capitano, diamantis il suo secondo, nedim è il marconista), è una vecchia carretta abbandonata nel porto di marsiglia a causa del fallimento dell'armatore. I tre sono così costretti all'immobilità forzata, terribile per dei marinai, che però consente alle loro avventurose storie di emergere e di fondersi l'una con l'altra.
Montale, il protagonista della trilogia noir di jean-claude izzo, ha lasciato la polizia e cerca di vivere secondo un'antica filosofia del suo paese, seguendo il ritmo lento del mare, andando a pesca, sedendo al bar con gli amici per una partita di belote o una discussione politica, sorseggiando un vino rosato e gustando la cucina provenzale della vecchia honorine. Perché 'di fronte al mare, la felicità è un'idea semplice'. Ma marsiglia, il mediterraneo, non sono solo i luoghi possibili di un'arte del vivere bene; sono anche focolai di odio e di violenza. E montale viene risucchiato in un'indagine (non più in divisa) che parte dall'omicidio di un suo cugino adolescente e lo porta dritto dritto negli interessi mafiosi sul porto della città, negli ambienti razzisti del fronte nazionale, nei traffici d'armi degli integralisti islamici.
Dopo anni di vagabondaggi nei mari del sud, ugo torna a marsiglia per vendicare manu, l'amico di gioventù assassinato dalla malavita. Ma anche lui resta ucciso e toccherà a un terzo amico, fabio montale, il compito di fare giustizia. Tutti e tre - ugo, manu e montale - sono cresciuti nei vicoli poveri del porto di marsiglia. Assieme hanno fatto i primi furtarelli, poi qualche rapina, ma hanno anche condiviso i sogni di paesi esotici, i primi dischi e i primi libri, le nuotate in mare, le ubriacature. E soprattutto hanno amato la stessa donna, lole. Poi le strade si sono separate: manu si è perso in giochi criminali troppo grandi, ugo è partito, montale è diventato uno strano poliziotto, più educatore di strada nei quartieri che sbirro.