William collins è bello, educato, gentile. Ma può facilmente diventare pericoloso, quando perde la calma e lo sguardo si annebbia, e le furie si impossessano della sua vita, delle sue azioni. Ex pugile con un incidente mortale alle spalle, collins è di nuovo a piede libero, e si è unito a un affabile truffatore e a una donna provocante e senza scrupoli. Insieme, progettano un colpo, un rapimento, un omicidio, e molto, molto di più.
Una delle opere più straordinarie di jim thompson, universalmente collocata tra i classici dell'hard boiled e del romanzo di provincia americano. Per sondare gli abissi della psiche di un assassino serve un valente strizzacervelli? Macché, basta cercarne le radici in una sonnolenta cittadina del texas, dove il vicesceriffo locale, l'insondabile lou ford, sente che sta riprendendo vigore nel suo intimo la malattia, una follia incontrollabile che sfocia in reazioni inconsulte. Incaricato di cacciare dai confini urbani una sciantosa che adesca clienti, tra cui il figlio del ricco petroliere del luogo, finisce per seminare una lunga scia di violenza dietro di sé, tappando una falla da una parte e aprendone una nuova da un'altra. Malefatte che è lo stesso protagonista a raccontare al lettore, in una sorta di confessione fiume, in tempo reale, come se non fosse jim thompson bensì lou ford stesso a prenderlo per mano e a trascinarlo nell'insensato vortice della sua violenza cieca. Scritto nel 1952, in una fase di sfrenato boom petrolifero, l'assassino che è in me è una delle opere più straordinarie di jim thompson e viene universalmente collocato tra i classici dell'hard boiled come pure del romanzo di provincia americano. Non a caso hollywood, che ha sempre saccheggiato la produzione letteraria di thompson, nel 2010 ne ha tratto l'omonima, fortunata pellicola, con un incredibile casey affleck nel ruolo dell'antieroe lou ford, per la regia di michael winterbottom.
Una delle opere più straordinarie di jim thompson, universalmente collocata tra i classici dell'hard boiled e del romanzo di provincia americano. Per sondare gli abissi della psiche di un assassino serve un valente strizzacervelli? Macché, basta cercarne le radici in una sonnolenta cittadina del texas, dove il vicesceriffo locale, l'insondabile lou ford, sente che sta riprendendo vigore nel suo intimo la malattia, una follia incontrollabile che sfocia in reazioni inconsulte. Incaricato di cacciare dai confini urbani una sciantosa che adesca clienti, tra cui il figlio del ricco petroliere del luogo, finisce per seminare una lunga scia di violenza dietro di sé, tappando una falla da una parte e aprendone una nuova da un'altra. Malefatte che è lo stesso protagonista a raccontare al lettore, in una sorta di confessione fiume, in tempo reale, come se non fosse jim thompson bensì lou ford stesso a prenderlo per mano e a trascinarlo nell'insensato vortice della sua violenza cieca. Scritto nel 1952, in una fase di sfrenato boom petrolifero, l'assassino che è in me è una delle opere più straordinarie di jim thompson e viene universalmente collocato tra i classici dell'hard boiled come pure del romanzo di provincia americano. Non a caso hollywood, che ha sempre saccheggiato la produzione letteraria di thompson, nel 2010 ne ha tratto l'omonima, fortunata pellicola, con un incredibile casey affleck nel ruolo dell'antieroe lou ford, per la regia di michael winterbottom.
Carl bigelow viene assoldato per uccidere un uomo, un ex malavitoso che è passato dall'altra parte. Ma la sua azione non deve far rumore, deve essere invisibile. Perché se l'omicidio viene scoperto l'intera criminalità organizzata è a rischio, con i politici cittadini pronti a saltare sul caso. Questa possibilità non fa piacere al committente di carl, l'uomo, e il suo ordine è chiaro: deve sembrare un incidente. Carl diventa allora uno studente dalla faccia ingenua, alla ricerca di una stanza dove alloggiare, mentre tutto intorno a lui diviene duplice, ingannevole, incerto. Scambi d'identità, colpi di scena, dubbi, tradimenti. E la bella moglie della vittima predestinata è stanca del marito e ansiosa di diventare vedova.
Lou ford è il vicesceriffo di una piccola città del texas. La cosa peggiore che si può dire di lui è che è un po' noioso, un po' troppo lento, a volte saccente. Ma nessuno immagina il suo male nascosto, la malattia che lo ha quasi rovinato quando era giovane. E quel male è di nuovo sul punto di tornare in superficie, irrefrenabile e violento. Perché la vita non ha niente da dare agli uomini come lou, se non brevi momenti di feroce energia sempre raggelati dall'oceano nero del destino.
Nick corey è un uomo pigro, che trascorre la maggior parte del suo tempo dormendo, mangiando e sfuggendo alle rampogne di una moglie megera e alle stranezze di un cognato ritardato. Nick corey è lo sceriffo della contea di potts, la più piccola del texas. Per far contenti i cittadini di potts county, a nick basta badare ai fatti propri, evitare di prendersela con chi abbia potere sufficiente per metterne in discussione la rielezione, e fingere di essere lento di comprendonio. Non sembrerebbe un'impresa troppo difficile, ma nick sa anche di avere un compito importante, che non intende rimandare all'infinito: ripulire la contea, se non il mondo intero, dalla massa di cialtroni che ridono di lui credendolo innocuo.
Roy dillon, il truffatore. Lilly dillon, la madre, moira langtry, l'amante, carol roberg, l'infermiera. Roy è giovane e affascinante, ma è un truffatore senza morale. Lilly è al soldo della criminalità organizzata, moira è alla costante ricerca dell'occasione giusta, mentre carol, l'infermiera che segue roy dopo che la vittima di un imbroglio si è vendicato con una mazza da baseball, cerca di rifarsi una vita e di dimenticare il proprio passato. Insieme, compongono un quadrilatero perverso di amori e desideri inconfessati, fatto di imbrogli, raggiri, soldi facili e violenza, in un mondo in cui tutti hanno qualcosa da perdere, e ben poco da guadagnare.
A tredici anni impara a fumare sigari e a sedurre fanciulle sotto la guida del nonno bestemmiatore. Qualche tempo dopo fa il fattorino d'albergo e arrotonda lo stipendio spacciando alcolici. Poi congela per il freddo e trema di paura come guardiano di un oleodotto nel west texas. E' l'incubo degli insegnanti, frega gli uomini della mafia e per poco non si fa ammazzare da un vice sceriffo. Poi, tutto ad un tratto, diventa uno tra i migliori autori di genere americani. Jim thompson scrive un'autobiografia che è una rilettura critica dell'epopea americana, nonché una sorta di 'huckleberry finn' del romanzo noir. Con uno scritto di pino cacucci.
A tredici anni impara a fumare sigari e a sedurre fanciulle sotto la guida del nonno bestemmiatore. Qualche tempo dopo fa il fattorino d'albergo e arrotonda lo stipendio spacciando alcolici. Poi congela per il freddo e trema di paura come guardiano di un oleodotto nel west texas. E' l'incubo degli insegnanti, frega gli uomini della mafia e per poco non si fa ammazzare da un vice sceriffo. Poi, tutto ad un tratto, diventa uno tra i migliori autori di genere americani. Jim thompson scrive un'autobiografia che è una rilettura critica dell'epopea americana, nonché una sorta di