Una regia magistrale, sostenuta da una scrittura raffinata, capace di continui scarti e cambi di registro, per far rivivere il mondo di raymond chandler e uno dei detective più amati del noir di tutti i tempi. A los angeles è un sonnolento pomeriggio d'estate, non si muove una foglia e il traffico, in strada, scorre al rallentatore, come gli affari di philip marlowe: sì, proprio quel philip marlowe, il più ruvido e solitario degli investigatori privati. Ma a volte basta un istante perché gli eventi prendano una piega imprevista, basta l'ingresso in ufficio di una bellezza mozzafiato, una bionda sensuale ed elegante, per scombussolare i piani e i pensieri. Clare cavendish, erede della langrishe fragrances, impero dei profumi, è alla ricerca del suo amante scomparso, tale nico peterson, agente di spettacolo che vivacchia grazie a divi da quattro soldi e starlet di belle speranze. Certo, una strana coppia. Lei è ben consapevole che il suo uomo non fosse un granché, poco più di un manigoldo in abiti eleganti, eppure era suo, ed è decisa a riaverlo. Strani anche i posti che frequentavano, come l'esclusivo cahuilla club, con il muro di cinta ricoperto di buganvillea, l'imponente cancello dorato e un impeccabile maggiordomo dal marcato accento inglese che serve il tè. Immergendosi in questo mondo traboccante di ricchezza, marlowe si trova alle prese con personaggi stravaganti e individui loschi, come i due messicani che compaiono all'improvviso, disposti a tutto pur di ritrovare nico: chi li manda e perché? A disorientare marlowe, oltre all'ambigua seduttività della bionda dagli occhi neri, si insinua il tarlo del dubbio e dei sentimenti, quanto mai aggrovigliati, che lo legano a più d'uno dei personaggi della storia.