Maximilian aue dirige una fabbrica di merletti nel nord della francia, la guerra è ormai lontana. È nato in alsazia da madre francese: parla così bene la lingua materna che non ha avuto difficoltà a nascondere, durante il caos del dopoguerra, il suo passato da ufficiale delle ss. Racconta la sua storia senza alcun rimorso. Infanzia in francia, studi di diritto e di economia politica in germania: il giovane maximilian è intelligente, colto, omosessuale (in lui l'omosessualità si lega all'incesto, all'amore morboso per la sorella). Sorpreso in un luogo compromettente, viene salvato da un giovane ss che lo prende sotto la sua protezione: max entra nelle ss anche perché è affascinato dall'ideologia nazista. Dopo essere stato a parigi, passa sul fronte orientale: in qualità di ufficiale redige rapporti per i vertici del reich sull'avanzare della campagna di russia. Ferito alla testa a stalingrado, si salva per miracolo e diventa un eroe nazionale. In seguito lavora a stretto contatto con himmler per riorganizzare i campi di concentramento, e viene spedito a cercare in ungheria manodopera per le industrie belliche. A berlino si dedica alla scherma e al nuoto; assiste ai concerti diretti da karajan e furtwängler; ha una sterile storia sentimentale con una donna. Dopo un tentativo di fuga in pomerania, ritorna nella capitale e vive il crepuscolo del nazismo. Un affresco epico e tragico, che fa rivivere la tragedia della seconda guerra mondiale dal punto di vista ripugnante dei carnefici.